Altro che Finlandia, un’azienda spagnola riduce davvero a 4 giorni la settimana di lavoro
Mentre il proposito di Sanna Marin si tinge di giallo, in Spagna la Software Delsol attua la riduzione a parità di retribuzione. Il precedente di Microsoft e Toyota con risultati sorprendenti

La proposta di Sanna Marin di portare a 4 giorni la settimana lavorativa, senza riduzione del trattamento economico, è stata un vero sasso lanciato nello stagno. Anche se l'uscita della giovane premier finlandese è stata in certo qual modo smentita, è servita a riavviare, anche da noi, la discussione sulla necessità di lavorare meno per lavorare tutti.
L'azienda spagnola
Mentre in Finlandia il proposito si colora di giallo, in Spagna c’è però chi non ci pensa due volte. La Software Delsol di Jaén, una intraprendente azienda andalusa, fa sapere che i suoi 200 dipendenti lavoreranno davvero, da gennaio 2020, per 4 giorni a settimana. “In questo modo abbiamo adeguato il calcolo delle ore settimanali lavorate, dalle precedenti 40 ore, alle 36 ore in inverno e alle 28 ore settimanali in estate”, si legge sul sito aziendale.
Niente sterili enunciazioni di principio, meri slogan o proclami elettorali, dunque, ma decisione concreta e innovativa nelle politiche industriali. In pratica un esperimento da osservare con interesse.
L'obiettivo
La coraggiosa azienda iberica sarà così la prima realtà in quel Paese ad adottare la settimana corta mantenendo integre le retribuzioni dei lavoratori. Per la società del settore tecnologico quella di riorganizzarsi impostando il lavoro degli organici su 4 giorni è stata una scelta consapevole.
“Speriamo di ottenere un aumento della produttività, come dimostrano altri esempi in Europa e nel resto del mondo, nonché un ritorno positivo attraverso la riduzione dell'assenteismo sul lavoro, la lealtà della forza lavoro e l'attrazione del talento per il team”, scrive la Software Delsol.

Gli esperti
Del resto sono molti, ormai, gli esperti che ritengono la diminuzione delle ore di lavoro un vantaggio sia per i lavoratori che per le aziende, per i benefici a livello di salute ma anche per quelli economici ed ambientali.
Esistono, per esempio, degli orientamenti in Gran Bretagna, come quelli di Owen Jones illustrati sul Guardian, per cui d'ora in poi “dovremmo sforzarci di immaginare una società senza disoccupazione, né problemi di salute come disagio mentale e ipertensione, e dove si possa aumentare la produttività aiutando contemporaneamente l’ambiente. Dove poter dedicare più tempo alla famiglia, aumentando la probabilità che le persone siano felici”. A questo fine sarebbe indispensabile, appunto, ridurre la settimana lavorativa, come ebbe a sottolineare anche il laburista John McDonnell durante il suo intervento alla conferenza per il Labour Day britannico, che chiuse ricordando come dovremmo “lavorare per vivere, non vivere per lavorare”.
Azienda lungimirante
Da questo punto di vista l’esperimento della azienda spagnola è lungimirante. La Software Delsol ha una politica aziendale già di per sé all’avanguardia. Per esempio mette a disposizione dei dipendenti una palestra, un campo da paddle tennis, una parete da arrampicata e varie zone relax. Ma come funzionerà l'organizzazione dopo l'importante novità?

Il lavoro su 4 giorni vedrà presenti dal lunedì al giovedì gli amministrativi, mentre il resto del personale lavorerà in blocchi di quattro giorni continui, ruotando dal lunedì al venerdì e mantenendo un giorno libero alla settimana, oltre al sabato e alla domenica.
L'obiettivo
L’azienda conta con questo di ottenere più motivazione e produttività – si legge ancora sulla Web page aziendale – riducendo lo stress e consentendo un carico di lavoro inferiore e un maggiore riposo della forza lavoro.
I precedenti
La decisione di ridurre i giorni di lavoro non è comunque una novità assoluta. Già nel 2003 – per esempio - la Toyota della città svedese di Göteborg ridusse l’orario di lavoro mantenendo inalterati gli stipendi. Il risultato fu una maggior produttività e un incremento dei profitti.
Mentre la Microsoft ha voluto testare questa rivoluzione in Giappone, con l'iniziativa “Work Life Choice Challenge”, per i suoi 2.300 dipendenti della sede di Tokyo, e i risultati sono stati sorprendenti quanto a produttività ed efficienza. Come ricorda il Sole 24 Ore, si è avuto un aumentato della produttività del 39,9% rispetto allo stesso mese dell'anno precedente, grazie allo snellimento generale dei tempi di processo. E sono diminuiti i costi fissi, come le spese per l'energia elettrica (scese del 23,1%) o il consumo di carta praticamente dimezzato. A questo va aggiunto che il personale si è detto estremamente soddisfatto, e si sa: i dipendenti soddisfatti lavorano meglio e producono di più.