L'inflazione "morde" le famiglie: la classifica dei prodotti con i rincari maggiori
Vincono i voli internazionali, "decollati" del 128,1% su agosto 2021. Stangata da 858 euro per luce mercato libero

L'inflazione "morde" le famiglie italiane come non accadeva da decenni. Gli aumenti sono generalizzati ma da uno studio elaborato dall'Unione Nazionale Consumatori emerge la top 10 dei rincari.
IL PODIO
Il primo posto se lo aggiudicano i voli internazionali "decollati" del 128,1% rispetto ad agosto 2021.
Al secondo posto si piazza l'Energia elettrica (libero + tutelato) che è più che raddoppiata in un anno con +102,9%. Ancora una volta il mercato libero va molto peggio del tutelato con +135,9%, equivalente a una stangata aggiuntiva annua per una famiglia media pari a 858 euro contro un aggravio medio, tra libero e tutelato, pari a 650 euro.
Medaglia di bronzo all'Olio diverso da quello di oliva (+62,8%) che vince la prima piazza nella categoria degli alimentari.
DAL QUARTO AL DECIMO POSTO
Conferme e qualche sorpresa nelle posizioni che completano la ton ten.
Al quarto posto il Gas naturale e gas di città con +62,5% che corrisponde a una maggior spesa annua pari a 362 euro.
Seguono al quinto posto il Gasolio per riscaldamento (+43,6%), al sesto il Gpl e metano (+40,1%) e al settimo posto il Burro (+33,5%)
All'ottavo posto si trovano i Supporti con registrazioni di suoni, immagini e video (+27,8%), al nono la Margarina con +23,6% e infine al decimo posto la Farina (+22,95)
ANDAMENTO DELL'INFLAZIONE IN ITALIA

Complessivamente il tasso di inflazione annuo in Italia è in agosto all'8,4%, il dato più alto degli ultimi 36 anni, in aumento dal 7,9% del mese precedente e al di sopra delle aspettative degli economisti pari all'8,1%.
IN ARRIVO AUMENTO DEI TASSI E RECESSIONE
L'inflazione è fuori controllo anche negli Stati Uniti e nel resto d'Europa. La linea dura contro la corsa dei prezzi annunciata la scorsa settimana dal presidente della FED, Jerome Powell, a Jackson Hole è stato un assist per i falchi della BCE.
Il mercato ora aspetta un forte rialzo dei tassi anche in Europa che porterà alla recessione anche in Italia. Come si può vedere nel grafico di sotto la crescita economica nel nostro Paese è molto debole e il rialzo del costo del denaro inevitabilmente avrà conseguenze negative su molti settori produttivi.
Non una buona notizia dunque per il nuovo governo italiano che si insedierà dopo le elezioni del prossimo 25 settembre. Oggi più che mai occorre che la classe politica sia seria e responsabile perché la crisi in corso è una delle più difficli degli ultimi 70 anni.
CRESCITA DEL PIL ITALIANO NEGLI ULTIMI 3 ANNI
