Irpef: nuove aliquote, detrazioni e bonus. Ecco come cambia la busta paga e chi ci guadagna. Gli esempi
Molte le novità a seguito della riforma del governo Draghi. In generale a guadagnarci di più saranno i redditi medio alti, fa saper il Corriere in un approfondimento basato sull’analisi della Fondazione Studi Consulenti del Lavoro

Molte le novità per i lavoratori a seguito della riforma del sistema di tassazione varato dal governo Draghi. In linea di massima a guadagnarci di più saranno i redditi medio alti, fa saper il Corriere della Sera in un approfondimento dedicato all’argomento e basato su una puntuale analisi delle novità in busta paga della Fondazione Studi Consulenti del Lavoro.
Le novità previste
Da gennaio – si legge sul giornale – entreranno in vigore le norme che cambiano gli scaglioni e le aliquote di tassazione a riguardo dell’Irpef. Tante le novità a cominciare dalle misure e le modalità di calcolo delle detrazioni per lavoro dipendente, pensione, redditi assimilati a quelli di lavoro dipendente e poi la modalità di calcolo del «bonus 100 euro».
C’è poi l’abrogazione dell’ulteriore detrazione fiscale per redditi di lavoro dipendente e assimilati in caso di reddito complessivo superiore a 28 mila euro e fino a 40 mila euro. Per i dipendenti con reddito sotto i 34.996 euro invece è previsto l’esonero contributivo parziale. Le conseguenze sulle buste paga saranno rilevanti perché tutte queste modifiche determineranno una differente misura delle ritenute fiscali e del bonus. E dalle prime proiezioni – scrive il Corriere – emerge chiaramente una situazione di premialità per i redditi medio-alti.
Alcuni esempi
Secondo quanto riporta il giornale, i redditi da 10mila euro avranno un vantaggio quest’anno di 158 euro. Quelli di 15mila avranno un vantaggio di 422 euro e chi dichiara 40mila euro avrà addirittura un vantaggio di 1.143 euro. Per chi dichiara 50mila euro di reddito l’incasso sarà invece di 990 euro. In sostanza il meccanismo sembra premiare chi guadagna di più. Almeno fino alla soglia dei 55mila euro annui.

L’assegno unico
Il cambiamento determinante parte dal mese di marzo: detrazioni per figli a carico e assegni familiari (ma qualche novità ci sarà anche nelle buste paga di gennaio e febbraio). Non è da trascurare inoltre l’impatto che avrà l’introduzione dal mese di marzo dell’Assegno Unico Universale Familiare. A questo proposito - spiega il Corsera - sono previste novità determinanti rispetto ai vecchi assegni familiari erogati con lo stipendio dal datore di lavoro. Inoltre è prevista l’abrogazione delle detrazioni fiscali per i figli a carico. Una cosa particolarmente importante per quanto riguarda le famiglie numerose. L’assegno unico e universale non transiterà in busta paga, ma sarà corrisposto direttamente dall’Inps al lavoratore.
L’Isee e la sua importanza
Stando a Rosario De Luca, presidente della Fondazione Studi Consulenti del Lavoro, a marzo bisognerà dare una “buona informativa preventiva, perché quella mensilità – si legge sul Corriere - conterrà somme percepite in meno dai lavoratori che avranno una riduzione della somma corrisposta dal datore di lavoro, corrispondente alla perdita delle detrazioni fiscali per i figli a carico e degli assegni per il nucleo familiare”. Lo stipendio sarà dunque “ridotto” e l’assegno dovrà arrivare dall’Inps, qualora il lavoratore lo richieda. L’importo però terrà conto del patrimonio familiare. Prima detrazioni e assegni familiari si basavano solo sul reddito percepito, d’ora in poi dipenderanno dall’Isee. “In certi casi – conclude De Luca – ci saranno sorprese non certo positive.