La galoppata dell’inflazione spaventa l’Europa: prezzi resteranno alti per molto tempo. Lagarde: "Agiremo"
Lungo confronto all'Eurosummit, dove si cercano soluzioni immediate per evitare conseguenze che potrebbero protrarsi per anni

La galoppata dell'inflazione nell'Eurozona non è destinata a fermarsi presto. Tutto il contrario: i prezzi resteranno alti ancora per molto. Forse per anni. Lasciando uno scenario di incertezza sempre più palpabile. Ma non c'è tempo per preoccuparsi, bisogna invece agire. Prima di tutto sull'energia, ha avvertito il premier Mario Draghi. In un Eurosummit dominato dalla crisi delle forniture energetiche, i leader hanno chiamato a rapporto sia la Commissione europea che la Bce. E Christine Lagarde ha risposto presente, tornando a ribadire la determinazione di Francoforte nell'adempiere al suo mandato per tenere l'inflazione di medio termine intorno al 2%. Serve, però, fiducia da parte di tutti, falchi rigoristi compresi, per il rialzo dei tassi annunciato per luglio e lo scudo anti-spread in arrivo.
Al rebus del gas russo, ha chiarito Lagarde, sono legate quasi tutte le prospettive economiche dell'area euro. Ben illustrate dall'andamento ormai fuori controllo dell'inflazione. Ma la Bce "farà in modo di rispettare il suo mandato", ha assicurato la banchiera francese a tu per tu con i leader. Sempre più preoccupati per una situazione che, ha evidenziato Draghi, dall'essere circoscritta all'energia "ora dipende anche da altre cose", con "aumenti" che "si spargono" su "altre merci". E intaccano il potere d'acquisto degli italiani e degli europei. Anche per la Francia e la Germania lo spettro globale della 'Monster-Inflation' rende la situazione economica "difficile" e richiede, negli appelli rispettivamente di Emmanuel Macron e Olaf Scholz, sia "decisioni rapide" che "un confronto comune".
Con l'intento di scacciare il rischio della recessione. "È nell'interesse di tutti che le pressioni inflazionistiche di oggi vengano combattute", ha sintetizzato il presidente dell'Eurogruppo, Paschal Donohoe, mettendo in luce la necessità di "evitare che queste pressioni diventino parte dell'outlook a medio termine, radicandosi nelle economie" dei Paesi dell'Eurozona. Per questo, ha indicato, "mentre queste azioni" per mitigare le pressioni "vengono intraprese, servono anche misure per sostenere coloro che sono più colpiti dall'aumento del costo della vita". L'equilibrio, non facile da raggiungere, è in prima battuta nelle mani dell'autonomia di Francoforte.
"Il nostro impegno sul nostro mandato non dovrebbe essere messo in dubbio", ha ribadito Lagarde, che nelle prossime settimane presenterà anche i dettagli dello scudo per scongiurare la frammentazione la cui espressione più immediata è il rialzo dello spread. La francese ha illustrato anche i passi annunciati nei giorni scorsi per la normalizzazione della politica monetaria, con lo stop agli acquisti netti di asset a partire dal 1 luglio e il primo aumento dei tassi di 25 punti base. Al quale ne seguiranno altri, "a un ritmo che dipenderà dai dati".
Tuttavia, ha assicurato, l'economia europea ha dei "solidi punti di forza", come dimostrano il livello di disoccupazione basso, i fondamentali stabili, e una crescita che - pur a ritmo più basso delle attese - prosegue. A fare il resto ci dovranno pensare le capitali. Tra poche settimane a Bruxelles verrà concordata una linea per aiutare i governi nella stesura dei piani di bilancio 2023 in autunno. Quando entrerà nel vivo anche il dibattito sulla riforma del Patto di stabilità e crescita. E i falchi del Nord, c'è da scommetterci, torneranno a farsi sentire.