Dal successo, al flop fino alla cassa integrazione: così la Gaggio Tech (ex Saeco) è finita nel baratro. I motivi della crisi
Dal 1° ottobre lo stabilimento di Gaggio Tech Srl, ex Saga Coffee, a Gaggio Montano (Bologna), entra in cassa integrazione per cessazione attività, lasciando circa 100 lavoratori senza stipendio per mesi.
Un'altra eccellenza italian rischia di sparire. Dal 1° ottobre lo stabilimento di Gaggio Tech Srl, ex Saga Coffee, a Gaggio Montano (Bologna), entra in cassa integrazione per cessazione attività, lasciando circa 100 lavoratori senza stipendio per mesi. Nonostante macchinari moderni, laboratori all’avanguardia e un mulino per il riciclo, la produzione si ferma. I sindacati lanciano l’allarme e chiedono interventi urgenti delle istituzioni. La sfida ora è trovare soluzioni concrete per salvare i posti di lavoro e rilanciare lo stabilimento, evitando che la crisi diventi irreversibile.
La storia di Gaggio Tech e la trasformazione industriale
L’azienda, nata come Saga Coffee e poi entrata nel Gruppo Evoca, ha attraversato decenni di successi nella produzione di macchine per caffè espresso e distributori automatici. Nel 2022 è nata Gaggio Tech Srl, con l’obiettivo di rilanciare lo stabilimento e mantenere l’occupazione. Lo stabilimento disponeva di presse moderne, laboratori avanzati e personale altamente qualificato, ma la crisi ha vanificato questi vantaggi.
I motivi della crisi industriale
Secondo i sindacati Fiom-Cgil e Fim-Cisl, la crisi di Gaggio Tech è stata causata da:
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Riduzione delle commesse da parte di Enel, cliente chiave, che ha provocato un drastico calo della produzione;
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Decisioni del socio di maggioranza Triulzi, che hanno portato alla liquidazione volontaria;
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Progetto di reindustrializzazione del 2022 che non ha prodotto i risultati sperati;
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Contesto economico sfavorevole, che ha reso difficile garantire la continuità produttiva.
L’allarme dei sindacati e le richieste alla Regione
I sindacati hanno scritto una lettera aperta al presidente della Regione Emilia-Romagna, Michele de Pascale, agli assessori Vincenzo Colla e Giovanni Paglia, al sindaco metropolitano Matteo Lepore e ai sindaci del territorio, chiedendo un intervento immediato per salvaguardare i posti di lavoro. In particolare, chiedono alla Regione di coordinarsi con INPS per garantire che la cassa integrazione sia erogata rapidamente e senza ritardi, evitando che le famiglie dei lavoratori restino senza reddito.



di S. L.














