Conte: “Duemila euro di bonus nel conto a chi usa carta di credito e bancomat”
L’intento del governo giallo-rosso è far decollare i pagamenti digitali attraverso l’incentivazione del superbonus combattendo, con ciò, anche l’evasione fiscale

Fino a 2mila euro di bonus per chi paga con la carta di credito. Lo ha annunciato il presidente del Consiglio Giuseppe Conte parlando della manovra a Di Martedì, su La7. Il premier ha spiegato che si stanno facendo gli ultimi conteggi per varare la novità tesa a incentivare l’utilizzo dei pagamenti elettronici. Di conseguenza “credo che arriveremo a far trovare nei conti correnti degli italiani fino a 2mila euro in base agli acquisti accumulati, non solo con la carta di credito”, ha detto il capo del governo rispondendo alle domande di Giovanni Floris. Infatti “offriremo un ampio ventaglio di pagamenti digitalizzati anche a zero euro”, ha aggiunto.
Incentivare i pagamenti digitali e combattere l'evasione
Insomma, l’intenzione giallo-rossa sarebbe di far decollare i pagamenti digitali attraverso l’incentivazione del superbonus e combattere, con ciò, anche l’evasione fiscale.
Lo strumento di cui si parla già da un po’, e che alcuni avevano chiamato “bonus Befana”, dovrebbe consentire di ottenere la restituzione di una parte delle somme spese. Bisognerà vedere poi nel concreto quali saranno i termini e le condizioni alla base del sistema di cashback e se il bonus sarà valido per tutti gli acquisti.

La difesa della manovra
Ma si tratterebbe solo di uno degli aspetti di una manovra che Conte difende nel suo complesso mettendo in risalto come ci sia stato un piccolo miracolo, avendo avuto appena “cento giorni per lavorare”. E a lavorare il suo governo si è messo da subito, fa notare, evitando prima di tutto l’aumento dell’Iva. Quei 23 miliardi per altro “non sono simbolici – continua il premier – li abbiamo effettivamente messi sul tavolo, perché con quell’aumento dell’Iva saremmo finiti in recessione innescando una spirale negativa”.
Ma non basta. La manovra è arrivata a 32 miliardi perché si sono aggiunti “i tre miliardi per i lavoratori, il taglio alle tasse sul lavoro, che diventeranno 5 il prossimo anno”. Senza contare i 600 milioni destinati alle famiglie. E ancora, dal primo di ottobre 2020 verrà abolito per sempre il superticket” sanitario.
Questo perché il governo che presiede – mette in chiaro fin da subito Conte – sente la responsabilità nei confronti del Paese, e lavora per offrire risposte adeguate”. Anche se “abbiamo chiesto la fiducia su 29 punti programmatici ed è chiaro che non si può fare tutto in un solo colpo. Comunque a gennaio ci vedremo”.

Il tesoro dell'evasione fiscale
In ogni caso ha torto chi parla di aumento delle tasse. "Non abbiamo introdotto pignoramenti e non introduciamo nuove tasse - sostiene - E poi, se in 100 giorni abbiamo trovato 23 miliardi, in un anno quanto pensate che troveremo?". Conte confida in particolare nella "lotta all'evasione che ci frutterà molto: il nostro tesoro, il tesoretto del Paese - afferma - è di 100 miliardi". Cioè quello rappresentato dalla quota di evasione in Italia. Per cui "ricaveremo molto da questa lotta e potremo destinare una parte di questo gruzzolo a tagliare del venti, trenta, fino al cinquanta per cento le tasse. Non so se li recupereremo tutti ma questo è l'obiettivo".
Zingaretti auspica una vera alleanza
Guarda alle mosse future del governo anche il segretario del Pd Nicola Zingaretti. "Io mi fido ma voglio un'agenda di governo fatta di cose, non di polemiche", dice a Carta bianca su Rai3. "Non voglio un vertice, Conte è il presidente del Consiglio, indicato dai Cinque stelle, e tutti ricordano che inizialmente non lo volevo ma ora sta governando per tutti e presenterà un programma". Il leader del Pd si augura che il confronto sull'argomento non resti relegato alle quattro forze politiche che stanno sostenendo l'esecutivo. A suo avviso occorre aprire una grande discussione programmatica per capire quali siano le priorità. "Non dobbiamo aver paura", sostiene. Poi dalle sue parole emerge l'auspicio di una vera e propria alleanza. "Pensare di governare insieme per tre anni senza essere alleati è una contraddizione, significa aver paura del concetto di alleanza", ovvero di dimostrarsi "persone che collaborano per il bene del paese. Noi questa paura non ce l'abbiamo".
"Lavoriamo sui problemi concreti"
"Io credo in questo governo con determinazione e con cuore, non è una prospettiva fideistica - osserva a sua volta Conte - E' ovvio che se ogni mattina mi soffermassi a leggere i giornali vedrei ricostruzioni molto gridate anche all'interno della maggioranza. Ma la prospettiva di lavoro è diversa, quando lavoriamo lo facciamo su problemi concreti".