[L’analisi] “Altro che manovra del Popolo, ecco cosa serve per far ripartire l'Italia"
Per il noto economista Mario Baldassarri la legge di Bilancio non solo è rischiosa perché aumenta il deficit ma avrà anche un impatto limitato sulla crescita economica, inferiore alle attese del governo. Per smuovere il Paese servirebbe una manovra shock da 80 miliardi finanziata a deficit zero grazie al taglio degli sprechi e alla lotta all’evasione. Per farlo il governo dovrebbe ragionare con un orizzonte temporale di medio termine e non di pochi mesi
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La Manovra del Popolo varata dal governo M5s-Lega non piace a Mario Baldassarri, noto economista e vice presidente all’Economia dal 2001-2006 del governo Berlusconi, che ha espresso la sua valutazione in una analisi pubblicata sul Corriere della Sera. Per Baldassarri il dibattito attorno alla legge di Bilancio “è surreale” perché si sta discutendo di “una piccola manovra” assolutamente non in grado di incidere sull’economia del Paese.

La spesa pubblica resta la stessa
Lo studioso, oggi alla guida del Centro studi Economia reale, cita alcuni dati. Complessivamente “muove il 2,2% della spesa pubblica e lascia il restante 98% tale a quale a prima”. Non si tratta perciò “di un cambiamento rispetto al passato” ma di una semplice “conservazione” dello status quo.
Previsioni di crescita dell'esecutivo esagerate
L’ex vice ministro all’Economia aggiunge poi che la Manovra rappresenta solo “l’1% del Pil” assolutamente “non in grado di muovere in modo strutturale e permanente il Tir Italia”. “E’ come pretendere – ha aggiunto - di far andare un grosso camion a 140 km all’ora con un motore della Fiat 500”. Per Baldassarri le previsioni del governo sulla prossima crescita futura sono eccessivamente ottimistiche perché basate su “moltiplicatori molto fantasiosi”.
Servirebbe una manovra shock
Per il noto economista per far muovere davvero il Tir Italia ci sarebbe bisogno di una manovra “di almeno 80 miliardi di euro” ovvero “il 4,5% del Pil” ma varata “senza causare un euro in più di deficit e debito” grazie ad un drastico taglio di “sprechi della spesa pubblica” e ad una seria “lotta all’evasione fiscale”.
Colpire le lobby e le consorterie
Per Baldassarri per fare questo occorrono due condizioni. La prima è avere il coraggio di “perdere il consenso delle tante consorterie, lobby e confraternite (legittime o anche criminali) attraverso le quali 5 o 6 milioni di italiani sguazzano da anni negli sprechi e nell’evasione”.
Un orizzonte politico di medio termine
La seconda condizione è “avere un orizzonte politico almeno di tre o quattro anni” e non “di pochi mesi” come stanno facendo le attuali forze di governo “che vedono solo la scadenza delle elezioni europee del prossimo maggio”.
Manovra del Popolo rischio inutile
Per l’ex viceministro all’Economia “mettere a rischio il bilancio pubblico sia in termini di deficit che di debito è un gioco che non vale la candela” perché chi vincerà le elezioni europee potrebbe ritrovarsi “con un Paese da day after ammesso e non concesso che il day after non si scateni già prima di maggio”.