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Dall’IMU alla rottamazione delle cartelle: le scadenze fiscali di giugno 2023

di Adnkronos   
Dall’IMU alla rottamazione delle cartelle: le scadenze fiscali di giugno 2023

(Adnkronos) - Sono numerose le scadenze fiscali del mese di giugno 2023, periodo dell’anno da sempre caratterizzato dal primo appuntamento con l’IMU e con le imposte sui redditi.

La prima data da segnare in rosso sul calendario è quella del 16 giugno, termine ultimo per pagare l’acconto dell’imposta sulla casa che, come di consueto, non è dovuta sull’abitazione principale.

All’appuntamento di metà mese seguiranno le numerose scadenze fissate al 30 giugno, in primis quella relativa al saldo e al primo acconto delle imposte emerse dalla dichiarazione dei redditi 2023, ma non solo.

Scadenza il 30 giugno 2023 per la domanda di accesso alla rottamazione quater delle cartelle, per la presentazione del modello ISEE ai fini dell’assegno unico e per la richiesta di esonero dal pagamento del canone Rai per il secondo semestre dell’anno.

Apre il calendario delle scadenze fiscali del mese l’appuntamento con l’acconto IMU, da versare entro il 16 giugno 2023.

L’importo dovuto è pari alla metà di quanto versato per l’anno precedente, mentre è in sede di pagamento del saldo, entro lunedì 18 dicembre, che bisognerà calcolare l’ammontare dovuto tenuto conto delle nuove aliquote deliberate dal Comune.

Non cambiano le regole principali che regolano l’imposta sulla casa: l’IMU non si paga sull’abitazione principale, intesa non come il primo immobile di proprietà bensì come quello che è sede di residenza anagrafica e dimora abituale del proprio possessore. Restano come di consueto escluse dall’esonero le cosiddette case di lusso, ossia quelle appartenenti alle categorie catastali A1, A8 e A9.

Guardando a quelli che sono i soggetti tenuti al versamento, si ricorda che l’IMU si paga su fabbricati, aree fabbricabili e terreni agricoli e oltre alle esenzioni bisogna considerare anche le agevolazioni che riducono l’importo dovuto.

L’IMU si paga al 50% sulle abitazioni concesse in comodato d’uso gratuito tra genitori e figli, così come è prevista la riduzione al 75% sugli immobili locati con contratto a canone concordato.

Alla cassa entro il 16 giugno anche partite IVA e sostituti d’imposta tenuti a rispettare le scadenze periodiche in materia di IRPEF, IVA e contributi INPS.

Nello specifico, entro il 16 giugno i contribuenti con liquidazione mensile dovranno versare l’IVA relativa al mese di maggio.

I sostituti d’imposta sono invece chiamati a versare le ritenute IRPEF effettuate sulle retribuzioni erogate nel corso del mese di maggio 2023, sia in relazione ai lavoratori autonomi che ai dipendenti e, per questi ultimi, bisognerà inoltre procedere con il pagamento dei contributi INPS.

Lunedì 26 giugno è il termine per la presentazione telematica degli elenchi INTRASTAT relativi alle operazioni intracomunitarie del mese di maggio.

L’adempimento interessa gli operatori intracomunitari con obbligo mensile, tenuti a trasmettere l’elenco riepilogativo delle cessioni di beni e prestazioni di servizi in ambito comunitario in modalità telematica, avvalendosi del servizio predisposto dall’Agenzia delle Dogane o dall’Agenzia delle Entrate.

Nel calendario delle scadenze fiscali del mese è il 30 giugno la data più affollata e il versamento delle imposte sui redditi è il primo degli adempimenti da tenere a mente. Entro venerdì 30 bisognerà infatti pagare il saldo 2022 e il primo acconto per l’anno in corso, sulla base di quanto emerso dalla dichiarazione dei redditi 2023.

IRPEF, IRES, IRAP, cedolare secca e tra le altre la flat tax per le partite IVA in regime forfettario sono le imposte dovute. Il primo acconto potrà essere rateizzato fino ad un massimo di sei rate mensili, mentre non è possibile optare per il pagamento dilazionato in relazione al secondo acconto dovuto entro la fine del mese di novembre.

Si ricorda che sia il saldo che il primo acconto delle imposte sui redditi possono essere differiti e versati entro i 30 giorni successivi al termine ordinario di scadenza. Dipendenti, pensionati e partite IVA potranno quindi pagare le somme dovute entro lunedì 31 luglio, previa maggiorazione dello 0,40 per cento.

Entro venerdì 30 giugno sarà necessario presentare domanda di accesso alla rottamazione quater delle cartelle, misura parte della tregua fiscale prevista dalla Legge di Bilancio 2023.

A poter fare domanda sono i titolari di cartelle esattoriali relative a carichi affidati all’Agente della riscossione nel periodo tra il 1° gennaio 2000 e il 30 giugno 2022.

Dopo aver presentato domanda sarà l’Agenzia delle Entrate Riscossione a presentare il conto dovuto: entro il 30 settembre 2023 sarà trasmessa al contribuente la comunicazione contenente l’importo da versare, in un’unica soluzione o fino ad un massimo di 18 rate, al netto di sanzioni, interessi e aggio di riscossione.

A metà tra fisco e lavoro è l’ulteriore appuntamento da segnare in calendario per il 30 giugno 2023. Questo è il termine ultimo per la presentazione del modello ISEE ai fini del calcolo dell’assegno unico e del riconoscimento degli arretrati a decorrere dal mese di marzo.

Il modello ISEE è la base di partenza per la determinazione delle somme spettanti mensilmente a titolo di assegno unico per i figli a carico. Il termine ordinario per la presentazione è fissato al 28 febbraio di ciascun anno e la scadenza del 30 giugno rappresenta quindi l’extra time concesso ai ritardatari.

Solo chi rispetterà il termine di fine mese avrà diritto a ricevere dall’INPS anche gli arretrati spettanti calcolati dal mese di marzo. In caso di presentazione del modello ISEE in data successiva, l’assegno unico sarà riconosciuto per l’importo effettivamente spettante solo a partire dal mese di aggiornamento della DSU.

Ultima scadenza da annotare quella relativa alla presentazione della richiesta di esenzione dal pagamento del canone RAI.

Entro il 30 giugno è infatti possibile presentare all’Agenzia delle Entrate la dichiarazione sostitutiva in caso di non detenzione di apparecchi idonei alla ricezione dei canali televisivi e l’esonero sarà riconosciuto per la seconda metà dell’anno.

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