Il grido di allarme di EasyJet: il coronavirus mette a rischio la sopravvivenza delle compagnie aeree
Ryanair valuta lo stop dei voli ad aprile e maggio. Alitalia verso la nazionalizzazione
Ormai è chiaro a tutti: il coronavirus lascerà in eredità una delle peggiori crisi economiche e finanziarie della storia. Tra i settori più colpiti c’è quello dei trasporti, che stanno subendo una vera e propria paralisi. Una delle compagnie low cost più note, EasyJet, ha lanciato un vero e proprio grido di allarme che fa temere per la stessa sopravvivenza dell’intero settore.
Rischio blocco dei viaggi nel lungo periodo
Secondo la compagnia britannica “l'industria dell'aviazione europea ha di fronte a sé un futuro incerto e non c'è alcuna garanzia che le compagnie aeree, con i benefici che recano alle persone, all'economia e alle imprese, saranno in grado di sopravvivere a quello che potrebbe trasformarsi in un sostanziale blocco dei viaggi nel lungo periodo, con una prospettiva di ripresa molto lenta”.
A terra la maggior parte della flotta
“Questo trend – ha proseguito EasyJet in una nota ufficiale - proseguirà per il prossimo futuro e potrebbe portare alla messa a terra della maggior parte della flotta della compagnia”. “Laddove possibile EasyJet continuerà a effettuare voli di rimpatrio per aiutare i propri clienti a tornare a casa”.
Il ruolo dei governi
Per il vettore low cost i governi dovranno fare la loro parte. “Il futuro dipenderà molto dalla possibilità di mantenere l'accesso alla liquidità, compresa quella messa a disposizione dai governi di tutta Europa” ha scritto nella nota.
Ryanair valuta lo stop delle attività
Acque agitate anche in casa Ryanair che valuta lo stop dei voli fino a giugno. La compagnia irlandese ha annunciato che nei prossimi 7-10 giorni lascerà a terra gran parte della sua flotta aerea a seguito delle restrizioni sui viaggi poste in essere in Europa. Ad aprile e maggio non esclude il blocco totale dell'attività.
Voli impossibili con le regole sulla distanze dei passeggeri
Ryanair ha ricordato che molti Paesi in Europa hanno imposto restrizioni di viaggio senza preavviso per far fronte al coronavirus che continua a diffondersi in tutto il mondo a un ritmo allarmante. Per altro anche nei Paesi dove è possibile volare, le restrizioni sul distanziamento tra i passeggeri hanno reso il volo “impraticabile, se non impossibile”.
Il tracollo in Borsa dei titoli del settore
Come facilmente prevedibile la crisi del trasporto aereo ha avuto le sue ripercussioni sui mercati finanziari. I titoli di tutte le compagnie sono stati colpiti da fortissime ondate di vendite con perdite giornaliere superiori al 20%.
Soluzione in arrivo per Alitalia
Paradossalmente però la crisi potrebbe accelerare una soluzione della crisi di Alitalia. Per fronteggiare la crisi il governo, attraverso il Decreto Cura Italia, ha finanziato un fondo per il settore del trasporto aereo con una dotazione di 600 milioni di euro per il 2020. In particolare per le compagnie aeree vengono riconosciute misure a compensazione dei danni subiti. Per Alitalia, poi, si autorizza la costituzione di una nuova società interamente controllata dal Tesoro o da una società a prevalente partecipazione pubblica, anche indiretta. In parole più semplici, la compagnia di bandiera italiana si appresta ad essere nazionalizzata ed entrare dunque sotto il cappello dello Stato