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Via libera del Consiglio dei ministri al Def 2023. Tre miliardi per il taglio del cuneo fiscale

Il beneficio sarà per i lavoratori dipendenti con redditi medio bassi. Le previsioni per l'anno in corso: Pil all'1%, deficit al 4,5%

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Via libera del Consiglio dei ministri al Def 2023, con il taglio del cuneo fiscale "di oltre 3 miliardi a valere sull'anno in corso" e a beneficio "dei lavoratori dipendenti con redditi medio-bassi". E' la misura più rilevante del primo Documento di economia e finanza targato dal governo Meloni. 

Quadro incerto ma economia italiana è resiliente 
Il Def del 2023 "tiene conto di un quadro economico-finanziario che, nonostante l'allentamento negli ultimi tempi degli effetti negativi derivanti dalla pandemia e dal caro energia, rimane incerto e rischioso a causa della guerra in Ucraina, di tensioni geopolitiche elevate, del rialzo dei tassi di interesse ma anche per l'affiorare di localizzate crisi nel sistema bancario e finanziario internazionale" ma "in questo contesto, l'economia italiana continua a mostrare una notevole dose di resilienza e vitalità". si legge in una nota del documento. 

Taglio del cuneo fiscale 
"A fronte di una stima di deficit tendenziale per l'anno in corso pari al 4,35% del Pil, il mantenimento dell'obiettivo di deficit esistente (4,5%) permetterà di introdurre, con un provvedimento di prossima attuazione, un taglio dei contributi sociali a carico dei lavoratori dipendenti con redditi medio-bassi di oltre 3 miliardi a valere sull'anno in corso", afferma il Mef. "Ciò sosterrà il potere d'acquisto delle famiglie" e allo stesso tempo, spiega il ministero, "contribuirà alla moderazione della crescita salariale" contro "una pericolosa spirale salari-prezzi".

Crescita del Pil nel 2023 pari allo 0,9% 
Nello scenario tendenziale a legislazione vigente contenuto nel Def, il Pil è previsto crescere dello 0,9% nel 2023 (all'1% nel quadro programmatico), fa sapere il Mef in una nota. Il Pil tendenziale per il 2024 è all'1,4% (1,5% programmatico) dell'1,3% nel 2025 e dell'1,1% nel 2026 (stesse percentuali nel programmatico). Lo fa sapere il Mef in una nota. Il dato relativo al 2023, si precisa, è rivisto al rialzo in confronto al Dpb di novembre, in cui la crescita del 2023 era fissata allo 0,6%.

Debito Pil nel 2023 in calo al 142,1% 
Nel 2022 il rapporto debito/Pil è risultato pari al 144,4%, 1,3 punti percentuali inferiore rispetto alla previsione del Dpb di novembre. Lo evidenzia il Mef nella nota sul Def approvato in cdm. "Una diminuzione che, coerentemente agli obiettivi indicati nello scenario programmatico - evidenzia il Mef - continuerà progressivamente nel 2023 al 142,1%, nel 2024 al 141,4, fino a raggiungere il 140,4% nel 2026. Tuttavia - precisa - non possono essere ignorati gli effetti di riduzione del rapporto debito/Pil che si sarebbero potuti registrare se il superbonus non avesse avuto gli impatti sui saldi finora registrati".

 

 

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