[Il punto] E’ scontro Lega-M5s sulla flat tax. La stima degli effetti sulle famiglie
Il leader leghista rispolvera un cavallo elettorale da 60 miliardi senza spiegare dove troverà gli oltre 23 che servono per evitare l’aumento dell’Iva e gli altri necessari per far quadrare i conti pubblici sotto stress a causa del rallentamento dell’economia
Le elezioni europee si avvicinano e (come da attese) la propaganda elettorale riprende fiato. Ad accendere la miccia è stato il leader della Lega, Matteo Salvini, che ha rispolverato un suo vecchio cavallo di battaglia: la flat tax. “E’ nel contratto di governo. Spero non ci siano resistenze da parte di nessuno” ha affermato il ministro dell’Interno e vicepremier aggiungendo che "le coperture ci sono, perché quando l'economia corre lo Stato incassa".
La simulazione del Mef
Secondo una ipotesi di simulazione fatta dal ministero dell’Economia, e circolata in queste ore in ambienti parlamentari della maggioranza, la flat tax a due aliquote sul reddito familiare avrebbe un costo di 59,3 miliardi. In base allo studio la tassa piatta riguarderebbe circa 16,4 milioni di famiglie con un vantaggio medio familiare di circa 3600 euro. Due le aliquote previste nella simulazione: il 15% fino a 80mila euro di reddito e del 20% per i redditi eccedenti tale soglia.
Salvini critica i conti del ministero
Il leader leghista ha però criticato il risultato dell’analisi del Mef (poi smentita dal ministro Tria). “Non siamo al Superenalotto. Per la prima fase bastano tra i 12 e i 15 miliardi di euro per un abbattimento fiscale a tante persone" ha affermato Salvini.
La bocciatura del M5s
Il rilancio della flat tax è stato accolto con fastidio dall’altra forza di governo, il M5s. “Costa 60 miliardi di euro e il nostro Paese non se li può permettere, dunque è una promessa che non si può mantenere" ha affermato la ministra per il Sud, Barbara Lezzi. Sulla stessa lunghezza d’onda Laura Castelli. "Credo che non si debba continuare a sparare alto con cose irraggiungibili, anche fossero 15 miliardi di riforma dell'Irpef oggi sono insostenibili perciò è necessario riordinare quello che già esiste" ha dichiarato la sottosegretaria al Mef.
Di Maio a Salvini: dire la verità ai cittadini
La tensione tra Lega e M5s è dunque salita alle stelle ed è dovuto intervenire Luigi Di Maio per stemperare i toni. "Come al solito si fa sempre molta confusione e polemiche su ogni tema. La Flat tax è nel contratto di governo, il contratto si rispetta e come ho già detto si troverà una soluzione. Abbiamo fatto il reddito di cittadinanza, quota 100 e come M5S abbiamo già proposte che condivideremo con la Lega per abbassare le tasse, questo è l'importante. Quel che chiedo è che ogni dichiarazione sia sempre fatta con un principio di verità verso i cittadini, pensiero che sono certo condivide anche la Lega" ha dichiarato il capo politico del Movimento che pur rassicurando l'alleato non ha rinunciato a lanciare una frecciata sulla necessità di essere sinceri con gli italiani.
Flat tax irrealistica
Fino ad ora il governo continua a tacere sul modo in cui intende procedere per trovare i tanti miliardi che serviranno per tenere i conti pubblici in ordine nei prossimi mesi. Ne serviranno oltre 23 per evitare l’aumento dell’Iva a partire dal 1 gennaio 2020 e diversi per mettere in piedi una Manovra correttiva per il 2019, ormai inevitabile a causa del forte rallentamento dell’economia. La Finanziaria approvata a fine dicembre si basa su una stima di crescita del Pil nel 2019 pari all’1,5%, le previsioni più recenti dell’Ocse vedono invece l’Italia addirittura in recessione con una decrescita dell’economia pari allo 0,2%. In queste condizioni la verità è che l’introduzione della flat tax è irrealistica (oltre che ingiusta dato che avvantaggia in particolare i redditi elevati). La proposta però porta voti, e questo Salvini lo sa bene.