[Il punto] Salvataggio della Carige, la rivincita di Renzi: Salvini e Di Maio dovrebbero vergognarsi
Per salvare l’istituto genovese il governo ha varato un piano simile, come schema, a quello adottato con Monte dei Paschi, dai governi precedenti. L’ex premier e segretario Dem ha colto l’occasione per ricordare ai leader della maggioranza le critiche e le accuse ricevute in passato. Ma Salvini non ci sta: noi siamo intervenuti a favore dei risparmiatori
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Anche per Banca Carige è scattato il salvataggio di Stato. Il Consiglio dei ministri in tutta fretta ha approvato un decreto legge con l’obiettivo di mettere in sicurezza l’istituto. Le misure più rilevanti sono due. La prima, “è la possibilità - come spiegato direttamente da Palazzo Chigi – di accedere a forme di sostegno pubblico della liquidità” attraverso “una garanzia del Ministero dell’Economia sull’emissione di nuovi bond”. I tre commissari di Carige attiveranno da subito questo strumento al fine di garantire la stabilità della banca.
La ricapitalizzazione pubblica
La seconda misura prevede invece "in considerazione degli esiti del recente esercizio di stress cui la banca è stata sottoposta” la possibilità per l’istituto “di accedere, attraverso una richiesta specifica, a una ricapitalizzazione pubblica a scopo precauzionale, volta a preservare il rispetto di tutti gli indici di patrimonializzazione anche in scenari ipotetici di particolare severità e altamente improbabili”.
Come Monte dei Paschi
Tradotto in termini più semplici e comprensibili a tutti: si ripropone lo stesso meccanismo di salvataggio adottato con Monte dei Paschi di Siena che poi, a causa del fallimento della ricapitalizzazione del mercato da 5 miliardi, ha portato a quella precauzionale del Tesoro da 8,3 miliardi. Quanto potrebbe costare ai contribuenti una ricapitalizzazione di Carige? E’ ancora presto per dirlo. Sicuramente almeno 400 milioni di euro, dato che questo è l’importo dell’operazione fallita lo scorso 22 dicembre per l’astensione della Malacalza Investimenti, primo socio con il 27,5%.
L'attacco di Renzi
Gli eventi di queste ore sono paradossali per Lega e M5s che negli scorsi anni, dai banchi dell’opposizione, hanno duramente attaccato i governi Renzi e Gentiloni per i salvataggi bancari. L’ex premier e segretario del Pd, Matteo Renzi, non si è fatto perdere l’occasione per attaccare a sua volta l’esecutivo gialloverde. "Sono bastati dieci minuti di una riunione notturna del Consiglio dei Ministri per smentire cinque anni di insulti e menzogne contro di noi” ha scritto sui social. "Salvini e Di Maio – ha proseguito - si devono vergognare per quello che hanno detto per anni contro di noi. Si devono vergognare per le offese e gli insulti. Hanno truffato gli italiani raccontando storie non vere su di noi: sulla Tav, sulla Tap, sull'Ilva, sulle trivelle. Adesso persino sulle banche. E' proprio vero, puoi ingannare qualcuno per tutta la vita e puoi ingannare tutti per una sola volta. Ma non puoi ingannare tutti per tutta la vita. Con la vicenda delle banche di ieri Salvini e di Maio devono semplicemente scrivere la parola vergogna".
La replica di Salvini
Toni molto duri, dunque, quelli di Renzi che hanno fatto immediatamente scattare la replica di Salvini. "Mentre Renzi e Boschi i risparmiatori li hanno ignorati e dimenticati, noi siamo intervenuti subito a loro difesa senza fare favori alle banche, agli stranieri o agli amici degli amici. Bene l'azione a tutela dei risparmiatori liguri e italiani e bene il miliardo e mezzo stanziato in manovra per gli altri” ha replicato il leader leghista.
La realpolitik
Qualunque cosa possano dire Salvini e Di Maio non c’è dubbio però che ancora una volta lo Stato interviene nel settore bancario per evitare guai ancora più grossi. Realpolitik esattamente uguale a quella dei governi precedenti di Renzi e Gentiloni. La conferma che un conto è stare sui banchi dell’opposizione, un’altra è governare e dover assicurare la sicurezza finanziaria del Paese.