Prestiti online: cosa devi sapere per scegliere quello giusto per te

Il confronto online tra varie tipologie di prestito può essere uno strumento davvero importante per i risparmiatori, per valutare al meglio la loro situazione finanziaria e scegliere la formula più conveniente per le loro esigenze. Prima di richiederne uno però è bene avere le idee chiare.

Prestiti online: cosa devi sapere per scegliere quello giusto per te
TiscaliNews

In questa piccola guida ai prestiti troverai tutto quello che serve a muovere i primi passi nel mondo dei finanziamenti al consumo. Potrai apprendere i basilari relativi al funzionamento dei prestiti e alle diverse tipologie di finanziamenti disponibili. Una volta apprese queste nozioni, potrai valutare in autonomia quale prestito faccia per te.

Guida essenziale al prestito personale

  • Come funziona un prestito?
  • Cosa sono TAN e TAEG?
  • Cos’è un prestito personale?
  • Per quali spese puoi chiedere un prestito personale?
  • L’identikit di chi chiede un prestito personale
  • Cos’è il prestito finalizzato?
  • Somiglianze e differenze tra prestito personale e prestito finalizzato

Come funziona un prestito?

Come ogni forma di prestito, anche il prestito personale si basa sull’erogazione di una data somma di denaro da parte di un ente (una banca, una finanziaria) a un soggetto, che si impegna a restituirlo in un dato lasso di tempo. Se il soggetto soddisfa i requisiti necessari, il richiedente ottiene l’intera somma dall’ente in un’unica soluzione. Mese dopo mese, la rimborserà allo stesso pagando una rata (una parte della somma ottenuta), fino a saldare il suo debito. Quando si “chiude” un prestito, si dice è che stato liquidato.

In base alla durata concordata tra richiedente ed ente erogatore, i prestiti sono detti a breve, medio e lungo termine:

  • prestiti a breve termine: hanno una durata massima di 3 anni (18 mesi)
  • prestiti a medio termine: hanno una durata tra i 3 e i 10 anni (60 mesi)
  • prestiti a lungo termine: hanno una durata oltre i 10 anni

Cosa sono TAN e TAEG?

L’ente che eroga il prestito ottiene dal richiedente la somma prestata più una data quantità di capitale extra, concordata in anticipo, che costituisce il suo guadagno. La somma “aggiuntiva” viene espressa in percentuale ed è nota come tasso d’interesse. Per esempio, se il tasso d’interesse è del 0,6%, significa che il creditore ripagherà all’ente l’intera somma più lo 0,6% della stessa, mese dopo mese, divisa in rate.

Per valutare quale prestito sia il migliore per te, devi tenere conto di due tassi che verranno applicati dall’ente: TAN e TAEG. Di cosa si tratta?

  • TAN sta per Tasso Annuo Nominale. È il rapporto percentuale che intercorre tra interesse e capitale prestato.
  • TAEG sta per Tasso Annuo Effettivo Globale. È il costo totale del credito espresso in percentuale.

Entrambi questi valori sono calcolati in percentuale e su base annua.

Cos’è il prestito personale?

Il prestito personale è un prestito a tutti gli effetti, quindi segue le regole generali appena elencate. È detto “personale” perché è una forma di credito al consumo, ovvero l’ente erogatore concede a un privato cittadino una somma di denaro che viene utilizzata per scopi personali e non per essere investita in un’attività commerciale o un’impresa.

Solitamente il prestito personale riguarda piccole somme di denaro che rimangono ampiamente sotto i 75.000 euro di entità: questo è il massimo importo che può essere erogato come credito al consumo. Gli importi minimi invece possono essere anche di poche migliaia di euro. Considerando le somme abbastanza contenute richieste, è facile capire perché il prestito personale tenda a “durare poco”, cioè a venire ripagato in fretta: solitamente si tratta di prestiti a breve o medio termine.

Secondo le rilevazioni dell’Osservatorio Finanziamenti di PrestitiOnline.it, dal 2018 al 2022 la durata media di un prestito personale è lievemente diminuita: si è passati dai 5,11 anni ai 5,02 per liquidare il prestito. La maggior parte dei finanziamenti si colloca dunque nella fascia dei prestiti di durata breve o media.

Sempre considerando i prestiti effettivamente erogati (e non le richieste complessive) dal 2018 al secondo trimestre del 2022 si scopre come l’importo medio sia in lieve flessione: dai 12.000 euro medi di prestito personale concessi nel 2018 agli 11.000 del secondo trimestre del 2022. Negli ultimi quattro anni, però, questo dato medio è variato da un minimo di 10.000 euro a un massimo di 13.000.

Per quali spese puoi chiedere un prestito personale?

In linea generale puoi richiedere un prestito personale per qualsiasi motivazione riguardi il tuo consumo in quanto privato cittadino. Se quindi utilizzi il denaro per affrontare una spesa o avere un po’ di liquidità nel conto, puoi richiedere un prestito personale. Se invece hai bisogno di liquidità per la tua attività, non potrai richiedere un prestito personale.

Secondo i dati di PrestitiOnline.it, dal 2020 a oggi la liquidità è la causale numero uno nella richiesta di prestiti personali in Italia. I risparmiatori, dunque, richiedono un prestito personale per essere più tranquilli e avere una buona liquidità nel proprio conto, magari per poter affrontare spese previste o improvvise. La percentuale di richieste di questo tipo è aumentata dal 21,5% del totale nel primo trimestre del 2020 al 27,5% del primo trimestre del 2022.

Al secondo e terzo posto delle motivazioni più frequenti tra i consumatori italiani ci sono l’acquisto di un’auto usata e la ristrutturazione della casa, che si mantengono su percentuali più o meno invariate. Cresce di poco la percentuale di quanti ricorrono a un prestito personale per consolidare la propria posizione economica (13,7% nel primo trimestre 2022). Meno popolari ma comunque importanti per il credito al consumo sono i prestiti per affrontare le spese mediche (4% del totale), per comprare un’automobile nuova (4,1%) o un motociclo (2,1%).

L’identikit di chi chiede un prestito personale

Nel suo ultimo rapporto dedicato, aggiornato al secondo trimestre del 2022, PrestitiOnline.it ha tracciato l’identikit del consumatore che si rivolge a banche e finanziarie per ottenere un prestito personale.

L’età media del richiedente è nella fascia tra i 40 e i 50 anni d’età e, come da trend consolidato, risiede nel Nord Italia quasi nella metà dei casi. L’importo medio richiesto è di 12.250 euro, a fronte di un reddito mensile che supera i 1668 euro. Come già sottolineato in precedenza, si tratta di prestiti per lo più di media durata, da liquidare in 60 mesi.

Un dato interessante riguarda il microcredito. Nel caso la somma richiesta sia di 1000 euro, la prima finalità è quella del consolidamento: un trend riguardante il prestito personale in costante crescita.

Cos’è il prestito finalizzato

Nel caso in cui la banca non si relazioni direttamente al consumatore ma si accordi con un soggetto terzo (solitamente colui che vende un bene o un servizio) per stabilire se erogare o meno il prestito, si parla di prestito finalizzato.

L’esempio tipico per questa tipologia di prestiti è quello dell’acquisto di un bene per un importo importante, come per esempio un’auto usata o nuova. In questo caso la somma a pagare viene erogata dall’ente (banca o finanziaria) direttamente al venditore. Così il consumatore che non dispone della somma necessaria a pagare il bene può ottenerlo e poi, attraverso le rate, “rimborsare” la banca del versamento fatto.

Si chiama prestito finalizzato perché in questo caso la finalità del prestito è evidente e solitamente la somma prestata è direttamente proporzionale al prezzo del bene o del servizio.

Prestito personale e finalizzato: somiglianze e differenze

Il prestito personale e quello finalizzato si somigliano sotto molti aspetti, a partire dal fatto che entrambi sono forme di credito al consumo, cioè “aiutano” le persone ad effettuare spese personali e non relative alla loro attività lavorativa e/o imprenditoriale.

Anche i motivi per cui viene chiesto un prestito personale sono spesso identici a quello del prestito finalizzato, vedi per esempio l’acquisto di un’automobile o di materiali necessari alla ristrutturazione di una casa.

La differenza principale è il numero dei soggetti coinvolti: nel prestito finalizzato sono almeno tre. Tra ente erogatore e consumatore c’è infatti un terzo soggetto, solitamente un esercente o fornitore di servizi. Nel prestito personale il consumatore riceve direttamente la somma pattuita dalla banca, mentre in quello finalizzato il capitale viene ceduto direttamente all’esercente in seguito all’acquisto di un prodotto o un servizio.

Per questo motivo il prestito finalizzato prevede la specifica della destinazione d’impiego del prestito e la somma spesso è vincolata all’acquisto di quanto pattuito. Il prestito personale, invece, non prevede l’obbligatorietà di dichiarare per quale motivo si chieda un certo capitale a un ente erogatore: la causale può essere una generica richiesta di liquidità.