Il virus colpisce anche il mattone: le previsioni shock per il mercato immobiliare
Secondo uno studio di Nomisma ci sarà una caduta delle compravendite compresa tra l’8 e il 18%. La flessione dei prezzi dovrebbe però essere contenuta
La pandemia del corona virus sarà una nuova batosta per il mercato immobiliare italiano, ancora alle prese con le conseguenze della crisi del 2008/2011. Non hanno dubbi gli analisi dell’Osservatorio immobiliare di Nomisma che hanno pubblicato uno studio che prova a fare il punto sulle conseguenze di una crisi sanitaria senza precedenti nella storia recente italiana.
Crollo delle compravendite
I numeri sulle compravendite di abitazioni residenziali sono scioccanti. Secondo le previsioni di Nomisma caleranno dell’8% nell’ipotesi migliore e del 18% in quella peggiore. Il motivo è molto semplice: l’Italia post virus sarà un paese più povero. Il prevedibile aumento di disoccupazione e cassa integrazione porterà le famiglie ad acquistare meno case.
Dimezzamento degli investimenti nel comparto business
La crisi però riguarderà però non solo il mercato residenziale ma anche quello business ovvero degli immobili che hanno un valore di almeno 5 milioni di euro. L’anno scorso il comparto ha raggiunto la cifra record di 12,3 miliardi di euro (di cui quasi la metà nella sola Milano). Per l’anno in corso Nomisma si aspetto un dimezzamento degli investimenti a 5,8 miliardi, che potrebbero salire a 8,2 solo nello scenario più favorevole.
La tenuta dei prezzi
E i prezzi? Quale sarà il loro andamento? Su questo fronte gli analisti di Nomisma sono più ottimisti. La forte caduta delle transazioni non dovrebbe essere accompagnata da un brusco crollo delle quotazioni, analogamente a quanto accaduto dopo la crisi finanziaria del 2008. Le stime pre virus indicavano per il 2020 un rialzo dello 0,3%, le nuove previsioni indicano una flessione compresa nell’intervallo tra -1% e -3%.
Il ruolo decisivo delle banche
Per Nomisma le banche sono destinate a giocare un ruolo fondamentale per contenere gli effetti della crisi. Dopo anni di crisi gli istituti di credito hanno oggi bilanci in ordine e questo dovrebbe favorire l’erogazione di mutui con criteri meno ristringenti rispetto a quelli fissati per sistemare i conti. Le massicce iniezioni di liquidità nel sistema economico da parte della Banca centrale europea dovrebbero agevolare il compito delle banche. La conclusione è dunque che solo una risposta di “sistema” può consentire al mercato immobiliare di superare questo nuovo e devastante shock.