[Il punto] Il consiglio del premier greco Tsipras all’Italia: “Cedete subito, poi sarà peggio”
Il leader di Syriza nel 2015 provò a sfidare Bruxelles ma dovette fare marcia indietro e capitolare. Oggi però Atene è quasi fuori dal tunnel. L'Economia cresce più di quella italiana e il rendimento dei titoli di Stato è sceso dal 15 al 4,5%. Lo spread con il Bund tedesco è a 420 punti, solo 110 punti sopra il nostro
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Nessuno più della Grecia conosce cosa significhi scontrarsi con l’Europa. In questi giorni il ruolo di partner riottoso contro Bruxelles tocca però all'Italia che nei prossimi mesi dovrà affrontare le conseguenze della procedura di infrazione per debito eccessivo. Il premier greco, Alexis Tsipras, a questo proposito ci ha offerto un consiglio chiaro e semplice: “E’ meglio che facciate oggi quel che comunque vi faranno fare domani”. “Se invece avete un’altra idea –ha aggiunto alludendo all’opzione di uscita dall’euro – allora good luck (buona fortuna)”.
Il trionfo alle elezioni del 2015
Le parole di Tsipras non sono da sottovalutare perché arrivano dall'unico leader politico europeo che fino ad ora ha avuto il coraggio di sfidare apertamente Bruxelles. Alle elezioni greche del 25 gennaio 2015 Tsipras alla guida di Syriza trionfò con oltre il 36% dei consensi. “Oggi il popolo ha scritto la storia. La speranza ha scritto la storia. La Grecia volta pagina” dichiarò dopo il successo. Affiancato dal suo battagliero ministro delle finanza, Gianis Varoufakis, si presentò a Bruxelles con l’obiettivo di realizzare quanto promesso in campagna elettorale: rifiutare le politiche economiche di austerità messe in atto dai governi precedenti in accordo con la Troika.

Il referendum contro l'Europa
Per avere ancora maggior forza convocò un referendum popolare consultivo sulle misure di austerity pretese da Bruxelles in cambio degli aiuti finanziari. La consultazione si tenne il 5 luglio del 2015. I greci in netta maggioranza (61,3%) bocciarono le richieste dell’Europa e questo sembrò spianare la strada a Tsipras. Forte del consenso popolare il leader ellenico inviò alla Commissione europea un programma economico alternativo.
Il braccio di ferro con Bruxelles
Iniziò un braccio di ferro tra Atene e l’Europa che portò ad un momento drammatico per il Paese ellenico. I giorni più difficili dalla fine della seconda guerra mondiale che videro anche il blocco dei conti correnti dei cittadini per evitare il collasso finanziario. Bruxelles mise la Grecia alle strette: o accettare il piano di risanamento finanziario proposto o uscire dall’Eurozona. Messo alle corde il Tispras dovette capitolare.
La caduta del primo governo
La resa portò allo sfaldamento della sua maggioranza con la fuoriuscita dell’ala radicale di Syriza. Il ministro delle Finanze Varoufakis rassegnò le dimissioni. A fine agosto lo stesso Tsipras mise fine al suo esecutivo rimettendo il mandato nelle mani del presidente della Repubblica. Ma non fu la fine della sua esperienza governativa. A settembre, sempre del 2015, Tsipras riuscì a formare una nuova maggioranza parlamentare per dare vita ad un secondo esecutivo tutt’ora in carica.
Grecia quasi fuori dal tunnel
In quella drammatica estate di 3 anni fa il premier greco fece prevalere il realismo e il buon senso all’irrazionalità populista. Scelta felice che evitò il tracollo finanziario del Paese e consentì la lunga risalita dal baratro. Il periodo più difficile per i greci è ormai alle spalle. Dopo una lunga recessione l'economia a partire dal 2017 è tornata finalmente a crescere (1,8% l'anno secondo l'ultimo dato disponibile) e i rendimenti sui titoli di Stato ellenici, arrivati nei momenti più caldi del 2015 al 15%, sono scesi al 4,5%. Lo spread rispetto al bund tedesco è sceso a 420 punti, appena 110 punti in più di quello italiano attualmente a 310 punti.
Il tasso di crescita dell'economia greca
source: tradingeconomics.com