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[Il punto] I risparmiatori italiani mandano un messaggio al governo: meglio parcheggiare i soldi nei conti correnti

Nonostante l’aumento del rendimento il collocamento del Btp Italia, il titolo di Stato indicizzato all’inflazione, è un flop. Solo nel 2012 è stato peggio. Gli italiani preferiscono lasciare 1400 miliardi di euro fermi nei conti correnti. In questo momento la liquidità viene vista come una assicurazione contro l'incertezza causata dalla politica economica dell'esecutivo

Michael Pontrellidi Michael Pontrelli   
[Il punto] I risparmiatori italiani mandano un messaggio al governo: meglio parcheggiare i soldi...

Il flop del collocamento del Btp Italia è una vera e propria doccia fredda per il governo del Cambiamento. Una bocciatura inattesa per chi ripete come un mantra di godere dell'appoggio degli italiani. Ma un conto è il supporto sui social e nell’urna, un altro è il sostegno attraverso l’investimento dei propri soldi, soprattutto se non c’è fiducia sul futuro economico del Paese. Perché questo è, in estrema sintesi, il messaggio che il popolo dei risparmiatori italiani ha mandato a Salvini e Di Maio.

Peggio solo nel 2012 

I dati sul collocamento del Btp Italia parlano chiaro. Le richieste arrivate dagli investitori retail nel secondo giorno di offerta si sono fermate a 241,3 milioni di euro, ancora meno del primo giorno (481 milioni). Cifre che sfiorano il minimo storico fatto segnare a giugno 2012, quando ancora l’Italia faticosamente provava ad uscire fuori dalla crisi finanziaria del 2011. Perché ormai è evidente che l’ascesa del governo gialloverde e la decisione di sfidare l’Unione Europea sul mancato rispetto dei vincoli di bilancio sta facendo riemergere le paure degli italiani sulla tenuta del Paese, che sembravano essere superate solamente pochi mesi fa.

Oltre 1400 miliardi fermi sui conti 

Le decisioni sul modo in cui i cittadini gestiscono i propri soldi sono un termometro che non mente. E così non sorprende che secondo una stima riportata dal Corriere della Sera, oltre 1400 miliardi di risparmi sono parcheggiati nei conti correnti. Scelta condivisa dal 62% degli italiani. Una maggioranza netta che neanche Lega e M5s messe assieme raggiungono. Quasi nessuno ormai ritiene opportuno correre il rischio di acquistare un titolo di Stato italiano anche se i rendimenti sono più allettanti rispetto a qualche mese fa. Il caso del Btp Italia in collocamento è eclatante. La cedola reale minima garantita del titolo (il rendimento che si aggiunge al recupero dell’inflazione) è stata fissata all’1,45%. Quasi il triplo rispetto all’emissione precedente dello scorso maggio, quando la cedola garantita si fermo allo 0,55%.

Cresce la tentazione di portare i soldi all'estero 

Secondo le testimonianze degli operatori di mercato tra gli italiani più ricchi è cresciuta non solo l’avversione verso i titoli di Stato ma anche la propensione a portare all’estero i propri soldi. Trend perfettamente in linea con quello degli investitori esteri che in massa stanno abbandonando il nostro Paese. Dall’inizio dell’anno il deflusso di capitali ha già raggiunto quota 44 miliardi.

Tra gli italiani aumenta il gradimento per l'euro

Il fallimento del collocamento del Btp Italia non può essere addebitato alle banche e agli speculatori internazionali. E’ la risposta di milioni di cittadini comuni che non si fidano di quanto stanno facendo Lega e M5s. La speranza è che questa doccia fredda possa almeno servire per far capire al governo che la rotta intrapresa di portare il Paese alla guerra con il resto dell’Europa è profondamente sbagliata. Anche perché dall’ultima rilevazione dell’Eurobarometro è emerso che agli italiani l’euro piace più di prima. Il gradimento per la moneta unica è salito del 12% in un anno, toccato quota 57%. Un’altra maggioranza netta di cui bisognerebbe tenere conto.

 

Michael Pontrellidi Michael Pontrelli   
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