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[La storia] Dalle spese per cambiare sesso, al congelamento degli ovuli: i benefit usati dalle aziende per motivare i dipendenti

In Italia manca ancora una diffusa cultura del benefit come leva motivazionale, ma negli Stati Uniti ormai è un vero e proprio boom

Michael Pontrellidi Michael Pontrelli   
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Glassdor, sito web americano poco noto in Italia, offre ai dipendenti la possibilità di esprimere giudizi in forma anonima sulle aziende per cui si lavora o si è lavorato in passato. Una delle sezioni più seguite è quella relativa alla valutazione dei benefit aziendali che negli Stati Uniti hanno un peso fondamentale nel determinare la soddisfazione (e dunque la motivazione) dei lavoratori. I giudizi espressi dagli utenti di Glassdor confermano che quelli preferiti riguardano la famiglia, il benessere e la formazione, ma sono apprezzati anche benefici molto particolari e inusuali.

Famiglia

Negli ultimi anni è cresciuta fortemente l’attenzione delle aziende verso i bisogni delle famiglie dei dipendenti e in particolare dei figli appena nati. America Express propone fino a 5 mesi di permesso retribuito per entrambi i genitori. Le madri se viaggiano per lavoro possono inoltre spedire gratis a casa il proprio latte materno. Ancora più generosa Netflix che concede un anno di maternità e paternità retribuito ai neogenitori, e permette loro di tornare part-time o full-time e prendersi tempo libero nel corso dell’anno. Politica adottata anche da Ikea (fino a 4 mesi di congedo parentale retribuito) e Pinterest (tre mesi).

Benessere

Da tempo molte aziende sono andate ben oltre il semplice rimborso delle spese mediche puntando a favorire stili di vita sani che prevengono i problemi di salute. Reebok incoraggia i propri dipendenti a frequentare la palestra, anche nel corso della giornata. Politica analoga per Microsoft che regala fino a 800 euro l’anno per l’scrizione ad attività di fitness. Eventbrite dà ai dipendenti un contributo economico che può essere speso o per la palestra o per l’acquisto di bevande depurative. Burton invece punta sugli sport invernali regalando skipass stagionali e giorni di ferie per poter andare a sciare. Twitter e Google non solo offrono i pasti giornalieri cucinati in maniera salutistica ma pagano anche sessioni di agopuntura e massaggi shiatsu.

Formazione

Altra area molto gradita ai dipendenti è quella della formazione professionale. PwC offre 1200 dollari l’anno di rimborso per l’iscrizione a corsi universitari. Politica ancora più generosa per Starbucks che rimborsa la retta universitaria completa per gli impiegati, coprendo un programma di laurea online. Twilio regala al proprio staff un Kindle e 30 dollari al mese per acquistare libri. Deloitte punta sui programma sabbatici. Uno di un mese non retribuito e uno dai tre e ai sei mesi retribuito al 40% da utilizzare per seguire percorsi di crescita professionale o personale. Asan offre invece l’accesso a servizi di coaching che possono riguardare la carriera o anche la propria vita.

I benefit particolari

Ma l’esplosione di benefit per migliorare la soddisfazione dei dipendenti ha portato anche a programmi che vanno ben oltre quelli più tradizionali visti fino ad ora. Goldman Sachs, dal 2008, offre la copertura delle spese chirurgiche per cambiare sesso. Spotify copre i costi per il congelamento degli ovuli e le cure per la fertilità. I dipendenti di Saleforce ricevono sei giorni di congedo retribuito all’anno per fare volontariato e 1000 dollari da devolvere ad un ente benefico a scelta. Google invece si prende cura dei coniugi di un impiegato deceduto dando il 50% dello stipendio per i 10 anni successivi al decesso.

Il confronto con l’Italia

I casi visti sono quelli più apprezzati dagli utenti di Glassdor e riguardano le aziende americane. Un mondo del lavoro lontano anni luce da quello italiano per diversi motivi. Il primo è che negli Stati Uniti le differenze tra i posti di lavoro migliori e quelli più umili sono più marcate rispetto a quanto avviene in Italia. I cassieri di Walmart o gli spedizionieri di Amazon non godono certamente del rimborso delle spese per cambiare sesso o per fare trattamenti di agopuntura. Ma è anche vero che esiste un gap tra le migliori realtà americane e quelle italiane. Sul fronte dei benefit (e più in generale della motivazione dei dipendenti) nel nostro Paese si potrebbe fare molto di più, perché anche questa variabile incide nella produttività del lavoro che in Italia (è importante ricordarlo) è la più bassa tra quelle delle economie avanzate.

Michael Pontrellidi Michael Pontrelli   
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