[Il caso] Email e chat fuori dall’orario di lavoro: ecco quanti mesi di retribuzione si regalano alle aziende
Anche in Italia cresce però il numero di organizzazioni che sta riconoscendo ai dipendenti il diritto alla disconnessione
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L’avvento delle tecnologie digitali ha profondamente cambiato il mondo del lavoro, in particolare quello impiegatizio. Uno dei risultati più evidenti è stato l’allungamento delle giornate lavorative causato dall’uso massiccio di email e app di messaggistica anche oltre il normale orario di ufficio.
Otto su dieci controllano email prima di arrivare in ufficio
Alcuni dati pubblicati da Repubblica Affari e Finanza fotografano molto bene la portata del fenomeno: l’80% degli impiegati controllano le email di lavoro prima delle 8 del mattino. Il 57% controllano le email durante le uscite con la famiglia, il 50% a letto e il 38% a cena.
Due mesi di lavoro gratis regalato alle aziende
Altri dati relativi ai lavoratori americani quantificano anche l’extra lavoro regalato di fatto alle aziende: complessivamente le ore passate a lavorare nel tempo libero sono 7 a settimana che comportano 2 mesi di retribuzione all’anno non pagata. Non esiste al momento un dato analogo sull’Italia ma per molti impiegati non è distante dal quadro che emerge negli Stati Uniti.
Cresce numero di aziende che riconosce diritto a disconnessione
L’invasività delle nuove tecnologie sta diventando un problema e anche in Italia molte aziende stanno riconoscendo il diritto degli impiegati alla disconnessione. Un stop ad email e chat è stato concesso da Unicredit, Findomestic, Cattolica Assicurazioni, Acea.
Manca ancora una legislazione ad hoc
Si tratta di singole iniziative aziendali perché al momento manca ancora nel nostro Paese una regolamentazione legislativa. Cosa che invece è avvenuta in Francia dove una legge ad hoc riconosce alle aziende con più di 50 impiegati il diritto di non leggere email e messaggi sul telefonino inviati fuori dall’orario del lavoro.
Diritto a disconnessione richiesta dei sindacati nei rinnovi contrattuali
Anche in Italia però il tema è molto sentito e sta crescendo la pressione dei sindacati per l’inserimento del diritto alla disconnessione nei contratti di lavoro. Tra i primi contratti di categoria che dovrebbero introdurre la modifica ci sono quelli dei bancari e degli assicurativi. La questione è stata già posta nella piattaforma di discussione per i rinnovi contrattuali. Nel momento in cui cresce la consapevolezza sulla necessità di andare verso una riduzione dell’orario di lavoro il diritto alla disconnessione è una questione di civiltà.