[La ricerca] Ecco quali sono le aziende più desiderate dai lavoratori italiani
Lo ha rivelato uno studio condotto da Randstad Italia
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Ferrero, Bmw e Lamborghini. Queste le tre aziende più desiderate dagli italiani. E’ quanto emerge dal Randstad Employer Brand 2019, lo studio condotto dalla nota multinazionale olandese che si occupa di ricerca, selezione e formazione di risorse umane. “La ricerca – ha spiegato Randstad - si è basata per l'Italia sull'intervista a 7.700 persone tra 18 e 65 anni, alle quali sono stati domandati i fattori che rendono un'azienda attrattiva e di selezionare le loro preferite tra le 150 che hanno oltre mille dipendenti nel Belpaese e sono conosciute da almeno il 10% della popolazione”.
La top ten
"Al primo posto nelle preferenze degli italiani – hanno proseguito i ricercatori dell’azienda olandese - c'è Ferrero, con il 78,5% degli intervistati che considera l'azienda di Alba il migliore datore di lavoro. In seconda posizione BMW, con il 73,2% degli italiani che ha dato la preferenza alla casa automobilistica bavarese. Chiude il podio un altro marchio automobilistico, Automobili Lamborghini, indicata come azienda ideale dal 72,6% degli intervistati”. Dopo le prime tre, la classifica delle imprese italiane più ambite dai potenziali dipendenti vede "in quarta posizione Thales Alenia Space in Italia, in quinta Feltrinelli e poi Maserati, Mondadori, RAI, Avio Aero e, infine, Coca-Cola HBC Italia a chiudere la selezione dei 10 marchi considerati i potenziali migliori datori di lavoro”.
L'importanza di saper attirare i lavoratori con competenze
L’ad di Randstad Italia, Marco Cerasa, commentando i dati ha affermato che “in un mercato sempre più competitivo, per superare l'emergenza della scarsità di competenze il ruolo dell'employer branding diventa fondamentale. Molte aziende basano ancora la propria strategia su fattori che non destano l'interesse dei potenziali dipendenti, perdendo grandi opportunità. Comprendere e venire incontro alle loro aspettative, puntando con decisione sul miglioramento del work-life balance, sulla creazione di un'atmosfera di lavoro piacevole e su stipendi e benefit adeguati e di valore è il miglior biglietto da visita per attrarre e trattenere i migliori talenti".
Il corto circuito del mercato del lavoro italiano
Dichiarazione che fa subito capire il cortocircuito che ha colpito il mercato del lavoro italiano: le aziende devono competere per accaparrarsi le scarse risorse qualificate ma milioni di italiani non riescono a trovare una occupazione. I dati del’Istat parlano chiaro: il lavoro continua a restare la prima emergenza del Paese. Il tasso di disoccupazione generale resta sopra il 10% (per l’esattezza 10,7% a febbraio, in rialzo di 0,2 punti rispetto a gennaio) con un picco del 32,8% tra i giovani. Significativo anche il tasso di disoccupazione di lungo periodo (ovvero oltre 1 anno) al 5,6%. Da un lato quindi gli italiani sognano di lavorare in Ferrero, Bmw e Lamborghini, dall’altro la realtà è ben diversa e per tanti anche un semplice lavoro qualsiasi resta un miraggio.
Le misure del governo
Nei prossimi mesi si vedranno gli effetti sul mercato del lavoro delle misure introdotte dal governo Lega-M5s ovvero Quota 100 e Reddito di cittadinanza. La sensazione è che l’impatto sarà limitato. Per uscire dall’empasse e far scendere la disoccupazione le strade percorribili sono solo due: o ridurre l’orario di lavoro (come invocato dal neo presidente dell’Inps Pasquale Tridico) oppure far ripartire l’economia italiana, che purtroppo però resterà fiacca per tutto il 2019 con una crescita che nella migliore della ipotesi sarà di pochi punti percentuali. Chi spera in un lavoro (anche se non proprio in Ferrero, Bmw e Lamborghini) molto probabilmente dovrà aspettare il 2020.
