[La storia] Ecco gli agricoltori italiani 2.0 che stanno mettendo le ali al settore
Sono giovani con alle spalle una solida preparazione tecnica. Elemento che favorisce l’innovazione tecnologica ormai sempre più necessaria per fare una produzione di qualità. Notevole la presenza femminile: su 10 delle nuove aziende agricole ben 4 sono guidate da donne
L’agricoltura continua a rimanere uno dei settori in cui l’Italia dà il meglio di sé. Dal rapporto GreenItaly 2018 di Unioncamere e Fondazione Symbola è emerso che il nostro Paese ha la produzione agricola più eco sostenibile d’Europa. Una gran parte del merito si deve alle nuove generazioni di agricoltori che stanno completamente ribaltando gli stereotipi legati a questo antico mestiere. La necessità di tutelare l'ambiente, di avere prodotti di qualità sempre più elevata, di sviluppare processi sostenibili richiede competenze specifiche e sempre più sofisticate.
L'agricoltore moderno è laureato
Oggi chi guida una azienda agricola spesso e volentieri ha una laurea (ben 1 su 4), ha seguito corsi di formazione specialistici ed è aggiornatissimo sulle ultime novità del settore. Ad agevolare questo approccio è il ritorno dell’interesse dei giovani verso l’agricoltura. Secondo un recente censimento le imprese guidate da under 35 sono oltre 55 mila. Risultato che pone l’Italia al primo posto in Europa in questa particolare classifica.
L'avvento dell'agricoltura 4.0
Il cambio generazionale sta favorendo anche la diffusione nel settore agricolo delle nuove tecnologie digitali al punto che si parla sempre più spesso dell’avvento dell’agricoltura 4.0. Ovvero produzioni che fanno affidamento non solo sui droni ma anche sulle nuove tecnologie dell’internet of things (iot) e dell’intelligenza artificiale. Trend che a sua volta favorisce la nascita di interessanti startup come Evya che grazie all’uso congiunto di reti di sensori piantati nei campi e algoritmi di intelligenza artificiale monitorano in tempo reale lo stato di salute delle piante e forniscono agli agricoltori indicazioni operative sulle cose da fare. L’uso delle tecnologie digitali non si limita però alla sola produzione ma coinvolge anche le attività di comunicazione e marketing attraverso la creazione di siti web e piattaforme di ecommerce.
Oltre la semplice produzione agricola
Altro elemento di novità che sta introducendo la nuova generazione di agricoltori è la diversificazione delle fonti di ricavo. L’attività tradizionale sempre più spesso viene affiancata dalla vendita diretta, dalle attività ricettive e da quelle educative come le fattorie didattiche che in tutta la penisola sono oltre 1300.
L'avvento delle donne
Il dato più sorprendente della generazione 2.0 di agricoltori italiani è però quello legato alla componente femminile. Delle aziende agricole fondate dal 2010 in poi ben 4 su 10 sono guidate da donne. Un dato impensabile qualche decennio fa per un settore dominato dagli uomini.
Italia leader in Europa nel settore agricolo
Lo spirito innovativo del mondo agricolo italiano paga. Il nostro Paese è al primo posto in Europa per il valore aggiunto prodotto: 31,5 miliardi di euro, pari al 18% della quota complessiva generata dall'UE a 28. Dato che ci pone davanti a nazioni geograficamente ben più estese di noi, come Francia (28,8 miliardi), Spagna (26,4 miliardi) e Germania (17,5 miliardi). Almeno in questo ambito riusciamo a rimanere i migliori.