[Il punto] Amazon, Facebook e Google diventano banche. I big del settore tremano ma un cavillo potrebbe salvarli
I tre colossi digitali hanno ottenuto la licenza bancaria da tre Stati dell’Unione Europea e puntano a conquistare il ricco mercato dei depositi e dei mutui
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Il numero dei settori economici travolti dalla digital disruption ormai non si conta più. Ma i cannibali digitali non paghi di essere ormai le aziende più grandi e ricche del mondo hanno messo nel mirino un boccone davvero succulento: il mondo delle banche. Sotto attacco in particolare quelle europee. Amazon a fine dicembre ha ottenuto la licenza bancaria dall’autorità monetaria del Lussemburgo. Pochi giorni dopo Facebook ha fatto la stessa cosa in Irlanda e Google in Lituania.
Andare oltre i sistemi di pagamento elettronici
Cosa significa? Semplicemente che i tre colossi non vogliono più limitarsi ad occuparsi di semplici sistemi di pagamento elettronici ma puntano ai ben più ricchi business dei depositi, dei prestiti ed in generale di tutti i servizi bancari. A spingere i giganti digitali americani al grande passo ci ha pensato una nuova direttiva europea che punta a rendere più aperto il mercato dei servizi finanziari. L’autorevole quotidiano finanziario britannico, Financial Times, parla già senza mezzi termini “della più grande rivoluzione bancaria da molti decenni”.
L'avvento del fintech
Che il mondo bancario avrebbe subito l’attacco delle aziende tecnologiche è cosa nota da tempo. Da anni si parla orma di fintech per definire la rivoluzione dei servizi finanziari dovuta all’uso massiccio delle nuove tecnologie digitali, come per esempio l’emergente block chain. Un conto però è che la sfida arrivi da piccole startup un altro da Amazon, Facebook e Google.
Per le banche un confronto impossibile
L’intero settore è in allarme. “Se e quando sarà data a Big Tech la possibilità di gestire conti correnti e carte di credito, non ce ne sarà più per nessuno. Per Facebook sarebbe uno scherzo raccogliere 50 o 100 milioni di correntisti in ogni angolo d'Europa" ha dichiarato a la Repubblica un operatore di mercato. La dichiarazione contiene però diversi condizionali in quanto (e qui sta la speranza delle banche) non è ancora certo che i colossi digitali possano davvero fare concorrenza alle banche sull’intero territorio dell’Unione Europea.
I legali affilano le armi
La questione è puramente legale. E’ sufficiente avere la licenza bancaria in un singolo paese per operare in tutta la Ue o è necessario avere l’autorizzazione in ogni singolo Stato? Una risposta certa al momento non esiste. Non è difficile prevedere che per gli avvocati d’affari ci sarà molto lavoro nei prossimi mesi e che gli stessi regolatori europei potrebbero essere costretti ad intervenire per chiarire meglio la questione. Ma il potere e l’influenza politica dei gruppi finanziari è enorme, come ben sanno i cittadini europei che da anni ormai non vedono di buon occhio i banchieri. Anche per i cannibali digitali quello delle banche potrebbe essere un boccone troppo duro da azzannare.