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Violenza su una 11enne, lo stupratore seriale lasciato libero di colpire. "Nessun tribunale l’ha definito pericoloso"

Nel passato dell’uomo una lunga sfilza di precedenti specifici per reati sessuali, ma Massimiliano Mulas non era mai stato dichiarato “socialmente pericoloso”.

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carabinieri
Foto Ansa

Massimiliano Mulas resta rinchiuso nel penitenziario di Venezia. Al 45enne accusato di aver aggredito e violentato giovedì scorso a Mestre una ragazzina di 11 anni che aveva seguito per strada all'uscita dalla palestra è stato convalidato il fermo, con la custodia cautelare in carcere. Nel passato dell’uomo una lunga sfilza di precedenti specifici per reati sessuali. Solo in Veneto, nel 2006, aveva già subito una condanna ad otto anni per aver tentato di violentare due studentesse in provincia di Padova.

"Lasciato libero di colpire nuovamente"

Tuttavia nonostante fosse già stato condannato per violenza sessuale nei confronti di diverse ragazze il 45enne è stato lasciato libero di colpire nuovamente. Secondo Ignazio Ballai, avvocato difensore, Mulas non era mai stato dichiarato “socialmente pericoloso”.  Ha finito di scontare nel 2021 l’ultima condanna nel carcere di Lanusei, Nuoro, e ne è uscito pienamente libero. È tornato a Tempio Pausania, a casa della madre, e, dopo un po’, se n’è andato. L’undicenne è dunque l’ultima vittima di una scia di violenze a sfondo sessuale di cui c’è traccia nelle carte della giustizia italiana a partire almeno dal 2002. Giustizia che, stando alla ricostruzione dell’avvocato Ballai, da sei anni legale di Mulas, ogni volta ha individuato nel sassarese l’autore del reato, l’ha arrestato, processato e condannato; non ha però adottato alcuna misura per impedire quel che è avvenuto poi: uscito dal carcere, Massimiliano Mulas ha individuato e colpito nuove prede, indisturbato. Intanto Davanti al giudice per la convalida del fermo, Mulas si è avvalso della facoltà di non rispondere come suggerito dal difensore che a maggio potrebbe chiedere un nuovo interrogatorio, presentando anche la richiesta di perizia psichiatrica. "Come legale – ha spiegato l'avvocato Ignazio Ballai – ho intenzione di avere il massimo rispetto della vittima".

L’ultima vittima

Secondo quanto ricostruito, l'uomo avrebbe pedinato l'11enne intorno alle 18 di giovedì 10 aprile vedendola uscire dalla palestra. Dopo aver notato Mulas, la ragazzina ha chiamato un'amica al cellulare per farsi coraggio. Estraendo le chiavi di casa per entrare nel portone, è stata bloccata e spinta all'interno del palazzo. La violenza è stata interrotta per l'intervento di un condomino che stava rincasando e l'aggressore, con il passamontagna in testa, si è defilato. Mulas è stato arrestato alla stazione di Mestre poco più di tre ore dopo. Dopo l'arresto avvenuto a Venezia, le forze dell'ordine hanno iniziato a indagare su altri casi avvenuti nel Cuneese di recente: a Cervere, a metà novembre 2024, avrebbe tentato di violentare una bambina. I carabinieri della compagnia di Savigliano indagano anche su un'altra violenza avvenuta poche settimane fa nel Saviglianese.

La storia criminale di Mulas

Secondo le forze dell'ordine, la storia criminale del 45enne è iniziata nel 2002, quando l'uomo ha tentato di violentare una turista mantovana 33enne a Pieve di Cavalese. L'uomo è stato arrestato e condannato a 4 anni e 6 mesi. Nel settembre del 2006, Mulas ha tentato di violentare una studentessa 21enne che però è riuscita a scappare. Due settimane dopo, il 3 ottobre, ha tentato di violentare un'altra ragazza sotto un condominio. In quell'occasione era stato condannato a 8 anni e 3 mesi. A Perugia, 6 anni fa, è stato sottoposto a un altro procedimento per violenza su una ragazzina di 14 anni.

Il patriarca di Venezia: "Come è stato possibile"

Il patriarca di Venezia, Francesco Moraglia, ha espresso indignazione per quanto accaduto. "Com'è stato possibile? Se consideriamo i precedenti di chi è accusato di tale nefandezza, non sembra esserci risposta" ha sottolineato. Una risposta simile arriva dal governatore del Veneto, Luca Zaia. "Com'è possibile che un individuo con precedenti specifici da far rabbrividire possa continuare a macchiarsi di questi crimini, pedinando, braccando e violentando una ragazzina? Com'è possibile che sia privo di qualsiasi strumento di controllo?".

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