[Il personaggio] "Ho vinto un milione alla lotteria Italia e sono finito al pronto soccorso. Regalo tutto a mia figlia"
Intervista a Biagio Vigna, vincitore della lotteria della Befana: “Ero nel parcheggio della discoteca Zero Club di Pinerolo, quando verso le 4 del mattino ho sentito dei ragazzi che parlavano di un biglietto vincente venduto proprio nella mia città. Allora ho messo le mani in tasca e mi sono messo a cercare il mio. Lì per lì non riuscivo a trovarlo. Poi finalmente l’ho preso e ho controllato. P462926, ormai l’ho imparato a memoria. Cristo, era quello buono. Non riuscivo a crederci. L’ho riguardato un mucchio di volte. Avevo vinto il milione. A momenti mi prendeva un infarto. Anzi, un po’ mi è venuto. Mi sono sentito male, mi sono lasciato cadere a terra”
Quelli che vincono alla lotteria non sono tutti come Biagio Vigna, 64 anni, da Pinerolo, parcheggiatore nelle discoteche, una vita a rincorrere il destino. Molti si nascondono allo Stato, al fisco e soprattutto ai parenti. Biagio, invece, al telefono dice che il suo biglietto da un milione di euro, il quarto premio, è tutto per sua figlia Francesca, «perché l’avevo comprato per lei». Poi se n’è accorto per caso che aveva vinto.
«Ero nel parcheggio della discoteca Zero Club di Pinerolo, quando verso le 4 del mattino ho sentito dei ragazzi che parlavano di un biglietto vincente venduto proprio nella mia città. Allora ho messo le mani in tasca e mi sono messo a cercare il mio. Lì per lì non riuscivo a trovarlo. Poi finalmente l’ho preso e ho controllato. P462926, ormai l’ho imparato a memoria. Cristo, era quello buono. Non riuscivo a crederci. L’ho riguardato un mucchio di volte. Avevo vinto il milione. A momenti mi prendeva un infarto. Anzi, un po’ mi è venuto. Mi sono sentito male, mi sono lasciato cadere a terra. E’ arrivata mia figlia Francesca e mi ha portato subito al Pronto Soccorso».
Il bello è che se non sentiva quei ragazzi, «magari manco me ne accorgevo». Non è un caso. Solo dal 2002 a oggi sono 27 milioni i premi non riscossi dalla Lotteria Italia. E’ che quest’anno la fortuna aveva proprio posato gli occhi da questa parte. Come racconta l’operaio Gino Tabasso, «il Farò di San Giovanni, cadendo dalla parte giusta, aveva annunciato per Torino l’arrivo di un anno propizio». Un po’ come San Gennaro. La befana ha confermato tutto. Perché non c’è solo Biagio a far festa, visto che qui vicino, a Rosta, è uscito pure il biglietto del terzo premio, da un milione e mezzo, D034660. Ha piovuto sul bagnato, nonostante quest’anno il Piemonte avesse fatto registrare un calo nell’acquisto dei numeri della buona sorte, meno 1,5 per cento, con 520.510 tagliandi venduti, la maggior parte a Torino: 266.920. Meno 7,2 per cento, però. Solo che la fortuna è cieca. E quando ti ha puntato, non si ferma.
In compenso, Biagio non segue le regole dei vincitori. Non si è nascosto e ha promesso che sono tutti per sua figlia. Molti invece hanno sempre fatto l’opposto, come Ibi Roncaioli, nell’Ontario, che nel 1991 aveva beccato il biglietto giusto da 5 milioni di dollari: solo che non rivelò a suo marito la vincita e scappò di casa. Quando lui, Joseph Roncaioli, ginecologo, scoprì che lei aveva dato due milioni a un bambino che aveva avuto da un altro uomo, la avvelenò. Tonda Lynn Dickerson, ex cameriera della Waffle House, rifiutò di dividere i soldi con chi aveva partecipato all’acquisto del gioco. Solo che per una serie di coincidenze e di peccati scoperti dal fisco, ha dovuto darli quasi tutti allo Stato.
Luciano Gaucci, l’ex presidente del Perugia, e Elisabetta Tulliani sono arrivati addirittura a contendersi in tribunale un fortunato tagliando da due miliardi e 200 milioni del Superenalotto del 1998. Poi c’è chi ha fatto di tutto per star zitto ma non è bastato. In Campania, 33 amici avevano centrato insieme una grossa vincita, ma è arrivata la camorra a chiedere il pizzo pure su quello. E Salvatore Spampinato prese 4 miliardi e tornò a casa felice, rientrando a Gela: peccato che ci fossero i boss della mafia ad aspettarlo. Puoi nasconderti allo Stato, ma non alla mafia. Così va l’Italia. Nelle altre parti del mondo, è più difficile riuscire a non farlo sapere, ma le storie che conosciamo non sono molto edificanti. La fortuna è come una tassa da pagare. E può anche distruggerti. Qualche volta è colpa tua, perchè la vera fortuna sta dentro di te e non c’è santo che tenga. Luke Pittard, gallese, aveva vinto 1,3 milioni di sterline nel 2006: ha speso tutto in un anno, un viaggio folle alle Canarie, una casa nuova e un matrimonio pazzesco. Ha dovuto tornare al suo vecchio lavoro, al Mc Donald’s. Vivian Nicholson era una maniaca dei vestiti e non è riuscita a smettere di fare shopping: ha dilapidato tutti i suoi milioni in poco tempo. Callie Rogers dopo aver vinto due milioni è tornata fare la donna delle pulizie: «Non chiedetemi come siano spariti. Se ne sono andati tutti come sono venuti».
Andando avanti, le storie sono sempre più tragiche. Non sappiamo se siano lezioni di vita. O vendette del destino. Gerard Muswagon aveva vinto addirittura 10 milioni di dollari in Canada, eppure è riuscito a divorarli tutti, tra macchine, donne e spese folli, come ha raccontato il suo avvocato: «Otto tv in un giorno». Nel 2005 si è impiccato nel garage dei suoi genitori. Suzanne Mullins si trovò sulla testa 4,2 milioni di dollari della lotteria della Virginia. Divise il premio in tre: le altre due parti a suo marito e a sua figlia. Poi si è data alle spese pazze: era riuscita a tirar fuori un milione soltanto per le spese mediche. Così si era ridotta la fine a chiedere un prestito. Mai restituito: non aveva più il becco d’un quattrino. Evelyn Adams a metà degli Anni 80 ha vinto due volte, nel 1985 e nell’86: 5,4 milioni. E’ riuscita a perderli tutti al Casinò di Atlantic City. Sharon Tirabassi, ragazza madre che viveva con i sussidi dello Stato, aveva centrato 10 milioni di dollari nel 2004, con due assegni dell’Ontario Lottery e Gaming Corp. Ha comprato una grande villa hollywoodiana, macchine, vestiti, regali, e ha fatto pure dei prestiti agli amici. in meno di dieci anni è stata costretta a vendere le macchine, buttare i vestiti, prendere il bus, lavorare part time e vivere in affitto. Martin e Kay Tott hanno vinto cinque milioni alla Lotteria Nazionale del Regno Unito, ma hanno perso il biglietto: «E’ una cosa terribile sapere di tenere quei soldi e non poterli avere mai».
Lara e Rogers Griffith erano una coppia stupenda che non aveva troppi soldi, ma che era felice. Non avevano mai litigato una volta in vita loro. Nel 2005 sono diventati milionari grazie alla lotteria. hanno comprato la casa dei loro sogni, ricavata da un ex granaio, poi una Porsche, e si sono fatti dei bei viaggi di lusso a Dubai, Montecarlo e New York. La fortuna gli ha girato le spalle nel 2005. Un incendio sventrò la loro casa e scoprirono che l’assicurazione in quel caso non li copriva. Spesero un mucchio di soldi per rimetterla a posto. Poi Lara trovò una mail di suo marito con un’altra donna. Lui è scappato con la Porsche. E hanno divorziato: era arrivata la fortuna, ma aveva ucciso la felicità.
William Bud Post aveva vinto 16,2 milioni di dollari alla lotteria della Pennsylvania nel 1988. Nel giro di un anno, il suo conto era già in rosso per un milione. Un ex fidanzata l’0aveva denunciato, ottenendo un terzo delle sue vincite. Suo fratello venne arrestato dopo aver assunto un killer per ucciderlo. fece degli investimenti sbagliati in imprese che fallirono. «Vorrei non aver mai vinto niente. Da allora è stato un incubo». Affondò nei debiti, e un bel giorno sparò un colpo in testa a un creditore. Finì in prigione. Disse: «Ero molto più felice quando non avevo un dollaro». Uscito dal carcere, si accontentò di un sussidio da 450 dollari al mese più i buoni alimentari. E’ morto nel 2006, da barbone.
A Biagio Vigna e a tutti quelli come lui auguriamo un destino diverso. Il brutto è che non sempre dipende da loro. Non basta essere buoni o saggi. Il destino ha regole strane e se stravolgi il senso della tua vita, può anche divorarti. La fortuna è come una mano di poker. Puoi perdere anche con quattro assi. Come è successo a Billy Bob Harrel che era un predicatore pentacostale, che lavorava coma aiuto magazziniere a Home Depot. Nel 1991 vinse 31 milioni di dollari alla lotteria del Texas. Ma lui era troppo buono: a tutti quelli che gli chiedevano qualcosa disse sempre di sì. Poco per volta i soldi cominciarono a sparire. Il matrimonio andò in crisi e divorziò. Disse: «Vincere alla lotteria è stata la cosa peggiore che mi sia mai successa». Si è suicidato.