Strage di Foggia, la pesante accusa della mamma: “Gessica molestata dal padre”
“Nostra figlia ha subito molestie fino a 2 anni fa”. Lo ha detto la donna scampata alla mattanza in un'intervista alla tv albanese. Tefta ha rincontrato anche il figlio di 5 anni

"Mio marito è un mostro. Fino a due anni fa ha molestato sessualmente nostra figlia. È successo diverse volte...Mia figlia non gli voleva più parlare ed è per questo che non solo gli ha rovinato la vita, ma l'ha anche ammazzata". Lo ha detto alla tv News 24 Albania Tefta Malaj, la donna ferita a coltellate dal marito Taulant Malaj che a Torremaggiore ha ucciso la figlia Gessica, di 16 anni, e Massimo De Santis, il presunto amante della moglie. "Jessica - racconta la donna dal letto d'ospedale - da due anni non comunicava col padre e se non l'ha denunciato è solo per non avere una brutta nomea: si sa com'è".
"Mio marito aveva pianificato tutto, stavamo tutti quanti dormendo a quell'ora. Lui quella notte non lavorava, era di riposo a casa. Non ho sentito che usciva, poi l'ho visto rientrare. Ha preso il bambino con il coltello e lo voleva ammazzare. Io mi sono buttata per salvare il bambino. Il piccolo dormiva nel lettino attaccato al letto matrimoniale. Poi lui ha dato tanti colpi di coltello a me, non mi ricordo quanti. Faceva dei video mentre dava calci e pugnalate con il coltello. Mia figlia dormiva, ha sentito i rumori e si è alzata. Lui a nostra figlia non l'ha mai voluta".
La donna ha riabbracciato il figlio
Tefta ha riabbracciato il figlio di cinque anni. Oggi nel primo pomeriggio il piccolo di 5 anni sopravvissuto alla strage di Torremaggiore è stato accompagnato dagli zii, ai quali è stato temporaneamente affidato, all'ospedale a Foggia dove è ricoverata la madre. E lei, vendendolo, è scoppiata a piangere. Secondo quanto riferito dai legali di Taulant, dalle immagini riprese dalle telecamere interne all'abitazione emergerebbe che il piccolo era sul divano e ha assistito all'omicidio della sorella maggiore e al ferimento della madre.
Infatti, è emerso come nell'appartamento della famiglia fossero istallate delle telecamere che hanno ripreso il delitto. Il video, insieme ad altri due filmati che riguardano altri momenti precedenti e successivi al duplice omicidio, sono stati portati oggi in sede di udienza di convalida del fermo dalla titolare dell'indagine, il sostituto procuratore Sabrina Cicala, assistita dal collega Antonio Laronga. Secondo i legali Michele Maiellaro e Giacomo Lattanzio , dal video messo agli atti dalla Procura, registrato con le telecamere di videosorveglianza che avrebbero registrato gli istanti in cui l'uomo ha aggredito la moglie e la figlia, emergerebbe come Il fatto che l'uomo non volesse fare del male al figlio di cinque anni.
Gli avvocati dell’assassino: non ha toccato il bambino
Al termine dell'udienza di convalida del fermo di Taulant Malaj, Maiellaro e Lattanzio hanno dichiarato all'Ansa: "Possiamo smentire in maniera categorica che ci sia stata un'attenzione violenta nei confronti del bambino che non è stato assolutamente toccato e lui non ha cercato di fare niente nei suoi confronti. Non era nascosto, ha visto la scena, ma lui non si è avvicinato, non ha fatto assolutamente niente nei confronti del bambino".
"Ha confermato le dichiarazioni rese ai pm" domenica pomeriggio, ai quali aveva confessato il duplice omicidio, e poi non è riuscito a proseguire l'interrogatorio perché "si è bloccato in uno stato di choc. Stamattina avrebbe voluto rendere altre dichiarazioni ma ha avuto un crollo psicologico e ha pianto disperato. Era disperato per la figlia". Riferiscono i legali Maiellaro e Lattanzio. "Non poteva reggere domande perché molto, molto provato" - "Sta via via prendendo consapevolezza del dramma e della tragedia avvenuta. Quando hanno chiesto di sottoporsi a interrogatorio ha sottolineato che confermava le dichiarazioni rese al pm. Poi quando ha iniziato a esprimere il suo dolore si è bloccato in uno stato di choc e non riusciva più a proseguire".
Il crollo di Taulant
"Vedendo le immagini registrate dalle telecamere interne dell'appartamento in cui viveva con la sua famiglia, Taulant è crollato", ha spiegato uno dei due legali difensori, l'avvocato Michele Maiellaro. Il secondo dei tre video è relativo alla chiusura del bar Jolly, in cui si vede l'altra vittima, il 51enne Massimo De Santis, mentre chiude il locale e va via. Il terzo filmato riguarda la registrazione della chiamata con la richiesta di soccorso fatta da Tefta al 118. Riguardo la convalida del fermo, i legali di Malaj stanno aspettando la notifica del provvedimento.