Strage di Viareggio, Moretti e il rebus delle dimissioni dopo la condanna. Il suo legale accusa: "Sentenza populista"
L'ex ad dopo la sentenza si è mostrato amareggiato: "Non ho mai dimenticato quella strage". La Belloni è in pole per sostituirlo. Salteranno anche altre poltrone

"Se cadono Moretti e Descalzi Gentiloni cambia tutto". Dicevano così a Palazzo Chigi venerdì scorso mentre si cominciava a ragionare dei rinnovi delle 40 poltronissime delle ex partecipazioni statali. Già si sapeva, da fonti bene informate che la sorte giudiziaria dei manager era segnata. E così è stato. Mauro Moretti, come ex amministratore delegato delle Fs è stato giudicato colpevole nella sentenza di primo grado a Lucca nel processo della strage di Viareggio. Per lui le pena è di sette anni. Nel 2009 era ad delle Ferrovie dello Stato, mentre ora è alla guida di Leonardo-Finmeccanica. L’accusa per lui aveva chiesto 16 anni. Che cosa succederà dunque nei prossimi giorni? Chi lo conosce sostiene che Moretti -ingegnere, ex sindacalista della Cgil, dalemiano con rapporti politici a 360 gradi-è rimasto profondamente scosso dalla sentenza. "Non c'è stato giorno in questi lunghi anni in cui io non abbia pensato a quella tragedia", ha spiegato il manager agli intimi. Si dimetterà? Nessuno lo esclude in modo tassativo anche se è assai piu probabile che Moretti non venga rinnovato nel maggio prossimo (scadenza naturale del suo mandato) lasciando il posto ad Elisabetta Belloni. Sarà davvero così?
"Ci ho sempre pensato, io non dimentico"
Mauro Moretti non ha mai preso sottogamba la tragedia di Viareggio, anzi. "Ci ho sempre pensato, pensavo alle vittime e ai parenti" confessava il manager ai suoi collaboratori più stretti. Persona perbene, molto sensibile, Moretti aveva in mente quel fatidico 29 giugno 2009, alle ore 23 e 48, quando persero la vita 32 persone, tra questi alcuni bambini. Il gas fuoriuscito da una delle 14 cisterne invase il quartiere di Via Ponchielli causando forti esplosioni e un imponente incendio che distrusse molte case.
Accuse e imputati
Erano 33 le persone imputate, a vario titolo, per disastro ferroviario, omicidio colposo plurimo, incendio colposo e lesioni colpose nel processo. Per loro i pm Giuseppe Amodeo e Salvatore Giannino avevano chiesto pene dai 5 ai 16 anni per un ammontare di oltre 250 anni. Ma i giudici del tribunale di Lucca hanno assolto 8 dei 33 imputati per non aver commesso il fatto e cioè Andreas Barth dell’Officina Jungenthal di Hannover, Andreas Carlsson, sempre della Jungenthal di Hannover, Joachim Lehmann, supervisore esterno della Jungenthal, Massimo Vighini, Calogero Di Venuta, responsabile della Direzione compartimentale di Firenze Movimento Infrastrutture, Giuseppe Farneti, sindaco revisore di Fs prima e poi di Italferr, Gilberto Galloni, ad di Fs Logistica, Angelo Pezzati, predecessore di Di Venuta, Stefano Rossi e Mario Testa.
Per i parenti, le pene sono basse
«Condanne a 7 anni, che sono meno della metà delle richieste della Procura, lasciano spazio alla delusione e all’amarezza. Ma bisogna anche capire come mai i giudici hanno emesso la sentenza con queste condanne», ha detto Marco Piangentini, presidente dell’associazione «Il Mondo che Vorrei», che riunisce i familiari. L'angoscia, la disperazione, la sofferenza. Passano gli anni ma i parenti delle vittime non dimenticano. Secondo voi Moretti dovrebbe lasciare? Amministratore delegato delle Fs dal 2006 al 2014, Mauro Moretti passa a Leonardo Finmeccanica nel 2014 ed oggi rischia di mancare la riconferma. " Fossi in lui mi dimetterei", piange una parente "sarebbe un segno di civiltà e di rispetto per noi che in quella tragedia abbiamo perso tutta la nostra vita".
Il legale di Moretti: "Sentenza populista"
Alle polemiche risponde l'avvocato Armando D'Apote -legale sia di Moretti che di Fs che - nonostante la condanna a 7 anni per Moretti, fa capire come il futuro sia ancora da scrivere. Se lui si dice parzialmente soddisfatto per l'assoluzione di Moretti dalle accuse come Ad di Fs e della capogruppo, definisce "scandaloso l'esito del processo" e rileva "il frutto del populismo che trasuda dalla sentenza" contro la quale certamente si appellerà dopo aver letto le motivazioni, cosa già annunciata dal gruppo Gatx Rail.