Il vescovo di Bolzano chiede scusa per gli abusi sessuali nella Chiesa. “Mi assumo la responsabilità per le omissioni”
Le parole di Ivo Muser dopo il rapporto sulla Chiesa altoatesina, presentato lunedì scorso, da cui sono emersi 67 episodi ufficiali in circa 60 anni che hanno visto coinvolti 24 sacerdoti
"Chiedo perdono alle persone coinvolte, alle comunità parrocchiali e ai fedeli". Così il vescovo di Bolzano e Bressanone, Ivo Muser in merito al rapporto sugli abusi sessuali nella Chiesa altoatesina, presentato lunedì scorso, da cui sono emersi 67 episodi ufficiali in circa 60 anni che hanno visto coinvolti 24 prelati. "Serve un cambiamento culturale", ha aggiunto. Muser ha detto di assumersi "personalmente la responsabilità per le omissioni durante il periodo di episcopato, tra cui l'insufficiente controllo dei sacerdoti sospetti, e la riluttanza nell'adottare chiare misure preventive nei confronti dei sacerdoti accusati".
Le nuove misure contro gli abusi
Il vescovo Muser ha annunciato una serie di misure contro gli abusi nella Chiesa. "Ci saranno procedure chiare con un gruppo di esperti svilupperà linee guida vincolanti per la gestione dei casi di abuso, che saranno attuate entro la fine del 2025". Inoltre, ci sarà il "il perseguimento coerente dei casi sospetti, sarà istituito interdisciplinare per esaminare con effetto immediato tutti i casi di sacerdoti accusati ancora in vita e proporre misure per i passi successivi da intraprendere". Il vescovo intende inoltre ottimizzazione i servizi: "I compiti e le responsabilità del Centro di ascolto, del Servizio di intervento e del Servizio di prevenzione saranno riesaminati e migliorati. Verrà istituito un team di intervento per preparare le decisioni in modo professionale".
La promozione delle donne nelle posizioni dirigenziali
Muser vuole inoltre rafforzare la presenza di donne in posizioni dirigenziali. "Il rafforzamento delle donne nelle posizioni guida in ambito ecclesiale viene ulteriormente promosso. Quattro dei nove uffici della Curia vescovile sono già diretti da donne e la diocesi sta pianificando programmi per la promozione delle donne in posizioni guida", ha aggiunto. Infine, secondo il vescovo, serve "una cultura dell'errore: riconoscere gli errori e imparare da essi, anche con l'aiuto di seminari di formazione, diventa parte integrante del modo di lavorare della Chiesa".