La morte di Vera Slepoj diventa un giallo, la famiglia vuole la verità. Aperto un fascicolo per omicidio colposo
Gli esami oltre che sull'aspetto clinico dovrebbero vertere anche sull'uso dei farmaci post operatori e su una possibile ipotesi di embolia.

La morte della psicologa Vera Slepoj 70 anni nota per il suo impegno pubblico e politico, trovata morta dalla governante il 21 giugno scorso, sul divano della sua abitazione, nel capoluogo euganeo diventa un giallo. I familiari hanno infatti chiesto che venga fatta l'autopsia sul corpo della donna per chiarire i motivi del decesso. I funerali sono stati programmati per venerdì prossimo. Al centro dell'autopsia il fatto che Slepoj, dopo un intervento chirurgico al ginocchio, avesse detto più volte ad amici e conoscenti che stava bene e che addirittura prima di essere trovata priva di vita fosse stata ad una cena con numerose persone.
Secondo i familiari "è interesse dei congiunti conoscere le cause dell'improvviso decesso". "Ogni congettura - aggiungono - che sta circolando, riguardo a motivi e cause che hanno portato la famiglia a tale scelta, in questo non può essere considerata plausibile, perchè solo dopo gli accertamenti che deriveranno dall'esame post mortem si potrà avere contezza delle cause che hanno portato al decesso della psicoterapeuta".
Gli esami oltre che sull'aspetto clinico dovrebbero vertere anche sull'uso dei farmaci post operatori e su una possibile ipotesi di embolia. Il fascicolo aperto per omicidio colposo, come atto dovuto, dalla Procura di Padova è senza indagati. In un primo momento le circostanze del ritrovamento del suo corpo avevano fatto propendere per un malore fatale, ma i congiunti hanno voluto procedere con gli accertamenti proprio per quanto la stessa Slepoj aveva detto e fatto dopo l'intervento, sostenendo di stare bene e, appunto, incontrando persone uscendo anche di casa.
Titolare del fascicolo d'indagine è il sostituto procuratore Francesco Lazzeri.