Il caldo non perdona: cosa fare per evitare rischi
Con l’estate bollente aumentano i rischi per tutti: ecco i segnali d’allarme e le azioni da compiere subito per salvare la vita
Durante le ondate di calore, il rischio di malori aumenta drasticamente, non solo per gli anziani ma anche per adulti in salute. Temperature sopra i 35 gradi, tassi di umidità elevati e sforzi fisici prolungati mettono a dura prova l’equilibrio termico del corpo. Ogni anno, in Italia, si registrano migliaia di interventi sanitari legati a sintomi da esposizione al caldo. Non sono rari i casi di turisti o lavoratori colti da malore improvviso in pieno giorno, spesso con sintomi gravi e disidratazione profonda. Il colpo di calore non è solo una spiacevole conseguenza del caldo: è una vera e propria emergenza medica che può mettere in pericolo la vita. Riconoscerlo tempestivamente è fondamentale, così come saper agire subito per contrastarne gli effetti. Questo vademecum fornisce tutte le indicazioni necessarie per prevenire e affrontare al meglio i rischi delle alte temperature.
Due facce dello stesso problema: disidratazione e colpo di calore
Le ondate di caldo possono provocare due tipi di problemi principali. Il primo è rappresentato da disturbi legati alla disidratazione e all’alterazione del metabolismo, più frequenti tra le persone fragili o anziane. In questi soggetti, l’organismo fatica a regolare la temperatura, soprattutto se sono presenti patologie renali, cardiache o metaboliche. Nei casi lievi, è possibile ripristinare l’equilibrio con la reidratazione e il monitoraggio domiciliare.
La seconda condizione è invece il colpo di calore vero e proprio, molto più grave e potenzialmente fatale. Può colpire anche persone giovani e sane, specie se impegnate in attività fisiche pesanti sotto il sole. In queste situazioni, è fondamentale un intervento medico immediato. Si tratta di una sindrome severa, per la quale esistono protocolli sanitari avanzati che vengono applicati già al momento dell’arrivo in ospedale.
Cosa accade quando il corpo non riesce più a raffreddarsi
Il colpo di calore si verifica quando il corpo non riesce a disperdere il calore in eccesso. In condizioni climatiche estreme, l’elevata umidità impedisce la sudorazione efficace e innesca un circolo vizioso. Il primo organo a essere colpito è il sistema nervoso centrale, deputato alla termoregolazione. Quando la temperatura corporea supera i 40-41 gradi, tutti gli organi iniziano a soffrire, compreso il sangue.
I sintomi iniziali sono neurologici e includono nausea, vertigini, vista offuscata, capogiri e senso di svenimento. Questi segnali non devono mai essere sottovalutati, anche se temporanei. Il peggioramento può essere rapido e improvviso. Per questo motivo, è necessario sapere cosa fare senza esitazioni e, soprattutto, agire con tempestività.
Le mosse giuste da fare subito in caso di malore
In presenza di sintomi compatibili con un colpo di calore, la prima cosa da fare è chiamare il 112. Subito dopo, la persona deve essere sdraiata in un luogo fresco e la pelle va bagnata con acqua fresca. Se il soggetto è vigile, può bere, ma è più sicuro procedere con il raffreddamento cutaneo per evitare che perda conoscenza ingerendo liquidi.
Il corpo va raffreddato progressivamente: impacchi freddi all’inguine, ascelle e collo sono efficaci. In ospedale, si utilizzano anche flebo fredde e, nei casi più gravi, sondini per irrigare internamente stomaco e intestino. L’obiettivo è sempre lo stesso: abbassare la temperatura nel più breve tempo possibile. Il tempo di intervento può determinare l’esito della crisi, evitando danni permanenti a cervello, cuore, reni e fegato.
I consigli fondamentali per prevenire i malori da caldo
Prevenire è possibile e doveroso, soprattutto per le categorie più a rischio. Le raccomandazioni da seguire sono semplici ma spesso sottovalutate.
Primo: bere molto durante la giornata, anche senza attendere lo stimolo della sete. L’idratazione è la chiave per mantenere una buona termoregolazione corporea. In particolare, è essenziale per gli anziani, le donne in gravidanza e chi assume farmaci diuretici o anti-ipertensivi.
Secondo: consultare il medico di base se si stanno assumendo farmaci che possono interferire con la pressione o causare perdita di liquidi. Il caldo può amplificare gli effetti di questi medicinali.
Terzo: evitare l’esposizione al sole nelle ore più critiche. In estate, è sconsigliato uscire tra le 10 del mattino e le 18.30. L’alternativa è restare in luoghi freschi e ben ventilati, o utilizzare ventilatori e condizionatori in modo appropriato.
Proteggere i fragili: un dovere condiviso
Il caldo estremo non è un fastidio stagionale ma un rischio sanitario concreto. Proteggere i soggetti più fragili, come anziani soli, malati cronici o persone con ridotta autonomia, è un compito collettivo. Spesso sono proprio loro a sottovalutare i sintomi iniziali o a non avere i mezzi per reagire tempestivamente.
Chi vive accanto a persone a rischio dovrebbe assicurarsi che siano ben idratate, che l’ambiente domestico sia sicuro e ventilato e che non escano nelle ore più calde. Con il cambiamento climatico, questi episodi non faranno che aumentare. Solo con una cultura della prevenzione e l’attenzione di tutti è possibile limitare gli effetti delle ondate di calore.


















