Sclerosi multipla, un vaccino personalizzato contro il virus che la innesca
Uno studio italiano propone una vaccinazione mirata per chi contrae le varianti più pericolose del virus Epstein-Barr, principale indiziato nella genesi della malattia

Una vaccinazione personalizzata contro il virus Epstein-Barr potrebbe diventare la nuova frontiera nella lotta alla sclerosi multipla. È quanto emerge da uno studio coordinato dal Centro sclerosi multipla dell’Università Sapienza di Roma e dall’Azienda ospedaliero-universitaria Sant’Andrea, pubblicato sulla rivista Proceedings of the National Academy of Sciences (PNAS). I ricercatori italiani hanno dimostrato che alcune varianti del virus Epstein-Barr interagiscono in modo specifico con i geni associati alla malattia, aumentando il rischio di svilupparla. Finanziato dall’AISM (Associazione Italiana Sclerosi Multipla), il lavoro apre la possibilità di creare un vaccino mirato solo per chi presenta le forme più pericolose del virus, riducendo i rischi e aumentando l’accettazione della vaccinazione.
Epstein-Barr e sclerosi multipla: un legame sempre più stretto
Il virus è diffuso, ma il rischio non è uguale per tutti
Negli ultimi anni, la scienza ha consolidato l’idea di un nesso causale tra il virus Epstein-Barr (EBV) e la sclerosi multipla (SM). Ma se oltre il 90% della popolazione mondiale è infettata dal virus senza gravi conseguenze, solo una piccola parte sviluppa la malattia neurologica. La ricerca coordinata dalla Sapienza ha chiarito questo mistero, mostrando che alcune varianti genetiche del virus interagiscono con geni predisponenti dell’individuo, rendendo molto più probabile l’esordio della SM.
Vaccinare solo chi è a rischio genetico: l’obiettivo è concreto
“Questo risultato apre la strada alla possibilità di una vaccinazione selettiva, limitata a coloro che presentano le varianti del virus più a rischio”, ha spiegato Marco Salvetti, del Centro SM Sant’Andrea-Sapienza. Una strategia di questo tipo “ridurrebbe al minimo le resistenze alla vaccinazione e garantirebbe protezione a chi ne ha davvero bisogno”, ha aggiunto.
Una connessione unica tra EBV e SM
La ricerca ha anche evidenziato che l’associazione tra Epstein-Barr e sclerosi multipla non si osserva in molte altre malattie autoimmuni. “Questo legame specifico ci aiuta a capire meglio le radici della malattia”, ha dichiarato Rosella Mechelli, dell’Università telematica San Raffaele di Roma, co-coordinatrice dello studio. Secondo Giuseppe Matarese, immunologo della Federico II di Napoli, “andare alle radici ci permette di comprendere i meccanismi immunologici davvero rilevanti, anche per future terapie”.
Verso una nuova strategia di prevenzione
La sclerosi multipla potrebbe diventare evitabile
“Questi risultati ci forniscono una chiave per spiegare perché un’infezione così comune nel mondo possa innescare la malattia solo in pochi”, ha commentato Paola Zaratin, direttrice della Ricerca scientifica AISM. “Le informazioni raccolte aiuteranno nello sviluppo di vaccini personalizzati anti-Epstein-Barr”. Zaratin sottolinea inoltre che “la ricerca eziologica è l’unica via per una vera prevenzione primaria della sclerosi multipla”, un impegno portato avanti da AISM e dalla sua Fondazione da decenni.