Un anno fa l'omicidio di Giulia, onda emotiva non si è fermata. Il femminicidio che ha scosso il paese
La tragica fine di Giulia non ha fermato i femminicidi: erano già stati 105 quelli registrati da inizio 2023 a novembre; a fine dell'anno arrivarono a 120
Un anno fa - la notte tra sabato 10 e domenica 11 novembre 2023 - moriva Giulia Cecchettin, uccisa da 75 fendenti inferti dall'ex fidanzato, Filippo Turetta. Un anno che non è trascorso invano: l'onda emotiva suscitata da quell'orrendo crimine ha segnato la società italiana, moltiplicando le iniziative contro la violenza sulle donne.
Merito soprattutto di Gino Cecchettin, il papà della ragazza, che dopo il libro dedicatole, "Cara Giulia", presentato in decine di incontri nelle Università, nelle scuole, in tv, ha lanciato la 'Fondazione per Giulia', che inizia in questi giorni la propria attività per formare le giovani generazioni contro la violenza di genere. Lunedì prossimo, 11 novembre, anche l'Università ricorderà con un minuto di silenzio ad ogni inizio di lezione la sua studentessa di ingegneria biomedica, cui conferì la laurea postuma.
Intanto, a tempo di record, si avvia verso la conclusione il processo per omicidio premeditato a carico di Turetta, che il 3 dicembre prossimo - dopo essersi presentato una sola volta in udienza - conoscerà la sentenza della Corte d'Assise di Venezia. Se i giudici crederanno alla ricostruzione dell'accusa, ovvero all'esistenza di un piano premeditato dell'imputato per l'assassinio dell'ex fidanzata, si profila l'ergastolo.
La tragica fine di Giulia non ha fermato i femminicidi: erano già stati 105 quelli registrati da inizio 2023 a novembre; a fine dell'anno arrivarono a 120. A portare avanti l'eredità di Giulia è però papà Gino. Dapprima con il libro 'Cara Giulia', quindi con la Fondazione creata nel suo nome (www.fondazionegiulia.org), il cui sito web è stato rilasciato in questi giorni. Una istituzione, si legge, che opera "per promuovere la parità, operando per una società equa e inclusiva"