Donna uccisa in strada, il parroco ai funerali: "Tutti vogliamo la verità". Il punto sulle indagini e i sospetti del padre
Resta un grande alone di mistero attorno all'omicidio, avvenuto in via Castegnate, in una zona non coperta dalle telecamere, probabilmente da qualcuno che sapeva che la donna a quell'ora era solita passare di lì
"Preghiamo anche per la conversione di chi ha prestato la sua mano al male, perché questi drammi non accadano più". È questo il passaggio conclusivo dell'omelia di don Corrado Capitanio al funerale di Sharon Verzeni, la 33enne uccisa a coltellate in strada a Terno d'Isola, in corso nella chiesa di Bottanuco in provincia di Bergamo. La preghiera è affinché "la conversione possa in qualche modo diventare anche redenzione, perché più nessuno debba vivere un'esperienza come questa, per colei che è morta ma anche per i suoi familiari che rimangono con questo dolore e rimpianto. Preghiamo perché il signore ci renda capaci di continuare il cammino della vita anche in questi drammi che toccano le comunità". Il parroco ha poi detto che "vogliamo pregare anche per coloro che in questi giorni stanno lavorando per la ricerca della verità. Questo è un desiderio che ci auguriamo tutti, anche per i familiari di Sharon. Lei non torna più indietro - ha aggiunto -, però il desiderio di avere delle risposte e certamente un desiderio lecito che speriamo possa essere in qualche modo di consolazione".
Il dolore del padre
"Non riesco a parlare, non riesco a dire niente. Non ho ancora assimilato il dolore, questi giorni sono stati un trambusto". È distrutto il padre di Sharon Verzeni. Chi abbia assassinato Verzeni e per quale motivo l'abbia fatto, non è ancora chiaro. L'uomo non vuole parlare delle indagini: "Aspettiamo che la giustizia faccia il suo corso", ha dichiarato ai microfoni di Fanpage. "Era una ragazza semplice, sempre contenta e gioiosa, con il sorriso. Per noi Sharon è un angelo. Voglio ringraziare tutti quelli che sono venuti a trovarci e anche quelli che non hanno potuto, abbiamo sentito la vicinanza di tutta la comunità".
Il padre del marito: "Speriamo prendano l'assassino"
"Erano già sposati in comune. Era da tanto che chiedevo un erede, credo ci stessero pensando". Lo ha affermato il padre di Sergio Ruocco, il marito di Sharon Verzeni, la 33enne accoltellata a Terni d'Isola nella notte tra lunedì 29 e martedì 30 luglio, Mario Ruocco, al termine del funerale svoltosi a Bottanuco. Rispondendo alle domande dei cronisti che gli chiedevano notizie sulla situazione del figlio, Ruocco ha risposto che "non dice niente. Lo hanno interrogato e lo interrogheranno ancora", ma "reagisce bene". Di quella notte afferma che Sergio "ha visto che Sharon era in ritardo, non rientrava. Poi sono arrivati i carabinieri e lo hanno buttato giù dal letto". "Speriamo che lo prendano" ha poi concluso.
Sul fronte delle indagini
Resta un grande alone di mistero attorno all'omicidio, avvenuto in via Castegnate, in una zona non coperta dalle telecamere, probabilmente da qualcuno che sapeva che la donna a quell'ora era solita passare di lì dopo che il dietologo le aveva consigliato di passeggiare. L'assassino l'ha colpita di spalle con quattro profonde coltellate, inferte con violenza: tre sono risultate letali. Non certo l'evoluzione di un litigio casuale scoppiato per strada (anche perché nessuno in zona ha sentito qualcuno discutere prima delle grida di aiuto di Sharon, ormai ferita gravemente con il coltello) e difficilmente anche una aggressione casuale e del tutto senza motivo. Tuttavia, nella vita della donna non sarebbero emerse ombre. Due ombre, invece, si vedono nel filmato di una telecamera non distante dal luogo dell'agguato: chi fossero e se c'entrassero però con l'omicidio, non è stato ancora stabilito.