Accusati di tortura e abuso d'autorità: arrestati 11 agenti penitenziari di Trapani, 14 sospesi
Emessi decreti di perquisizioni, per un totale di 46 indagati. Le indagini sono partite nel 2021
Venticinque poliziotti penitenziari, accusati a vario titolo e in concorso di tortura, abuso d'autorità contro detenuti del carcere Pietro Cerulli di Trapani, e falso ideologico, sono stati raggiunti da misure cautelari e interdittive: 11 arresti domiciliari e 14 sospensioni dal pubblico ufficio.
46 gli indagati
Emessi decreti di perquisizioni, per un totale di 46 indagati. Le indagini sono partite nel 2021. L'ordinanza del Gip di Trapani, su richiesta della Procura, è stata eseguita dal nucleo investigativo regionale della polizia penitenziaria di Palermo, con l'ausilio di alcuni reparti territoriali coordinati dal nucleo investigativo centrale.
Le indagini
Le indagini sono partite dopo da alcune denunce effettuate dai detenuti che lamentavano maltrattamenti in luoghi privi di telecamere di sorveglianza. In seguito alle segnalazioni i dispositivi sono stati installati. Le immagini registrate hanno fatto rilevare un modus operandi diffuso, consistente in violenze fisiche ed atti vessatori nei confronti di alcuni soggetti detenuti, condotte peraltro reiterate nel corso del tempo e messe in atto in maniera deliberata da un gruppo di agenti penitenziari in servizio presso la Casa Circondariale di Trapani.
Procura Trapani: "Detenuti torturati anche con lancio urine"
"Nel reparto blu, oggi è chiuso per carenze igienico sanitarie, venivano portati i detenuti in isolamento, con problemi psichiatrici o psicologici, e che subivano violenze e torture. Alcuni agenti agivano con violenza non episodica ma con una sorta di metodo per garantire l'ordine". L'ha detto il procuratore di Trapani Gabriele Paci in conferenza stampa. Il gip Giancarlo Caruso ha qualificato la violenza come tortura, in alcuni casi. "A volte i detenuti venivano fatti spogliare, investiti da lanci d'acqua mista a urina e praticata violenza quasi di gruppo, gratuita e inconcepibile", ha sottolineato Paci. Il procuratore ha parlato dello stato di degrado e dello stress generale che si viveva nel carcere anche per gli agenti di polizia penitenziaria, "ma questo non legittima assolutamente le violenze", ha sottolineato.