Suviana: rov, sub e droni acquatici, ecco tutto il techno team delle ricerche
Ad aiutare i vigili del fuoco arrivano strumenti super-tecnologici che consentono, in alcuni casi, anche il controllo da remoto

Lavorano sotto il livello dell'acqua, al buio, tra macerie e detriti, con il rischio che tutto possa venire giù da un momento all'altro. Lo scenario, non nascondono molti dei soccorritori, è simile a quello della Costa Concordia, dove la cautela era la regola numero uno per garantire l'incolumità e la buona riuscita dei soccorsi.
In aiuto dei vigili del fuoco anche strumenti super tecnologici
Oggi ad aiutare i vigili del fuoco arrivano strumenti super-tecnologici che consentono, in alcuni casi, anche il controllo da remoto. Fondamentale e insostituibile, però, resta il contributo del nucleo sommozzatori, che continua incessantemente a calarsi sotto il muro d'acqua che sovrasta quel che rimane della centrale idroelettrica di Bargi, sul lago di Suviana. Per scandagliare il luogo della strage i vigili del fuoco, che sono sul posto con 100 unità, fanno uso di telecamere subacquee come quelle installate a bordo dei droni acquatici o dei cosiddetti Rov, i remotelty operated vehicle. Si tratta di innovativi robot teleguidati che consentono di raggiungere profondità proibitive anche per gli stessi sommozzatori, fino anche a 300 metri. Il sistema invia le immagini, in alta definizione, in superficie dove vengono analizzate da esperti e topografi per prendere eventuali decisioni.
Le similitudini con il caso della Costa Concordia
"La situazione - ammette il responsabile dei sommozzatori dei vigili del Fuoco, Giuseppe Petrone - è molto simile alle attività che abbiamo sviluppato nell'ambito nella Costa Concordia perché l'ambiente è difficile, è un ambiente a visibilità praticamente nulla, si opera al tatto ed è un ambiente ovviamente che non si presta alle attività di ricerca". Per questo fondamentali risultano essere anche le idrovore che consentono si svuotare gli ambienti della centrale di acqua, la cui pressione metterebbe a rischio le operazioni di soccorso dei sommozzatori. Si tratta di personale altamente qualificato che operano anche senza l'ausilio di bombole, soprattutto quando devono agire in ambiente angusti come a Suviana.
Il ruolo fondamentale dei droni acquatici
Ad aiutarli anche droni acquatici che consentono di raggiungere spazi più ristretti. Sono guidati da un operatore esterno che gli invia le indicazioni e monitorato da una telecamera che hanno sul casco. Ma non ci sono solo i vigili del fuoco ad operare nella centrale. Agli strumenti hi-tech si affianca anche il lavoro instancabile della Protezione Civile, con assistenza e sostegno ai soccorritori. Oltre al personale tecnico, sono state installate anche tende, torri-faro e una cucina.