Stupratore seriale, non esclusi altri episodi. Gli investigatori: “Chi ha subito abusi denunci”. E il gip lo manda ai domiciliari
Al momento non ci sarebbero denunce, ma chi indaga non esclude una serialità considerato il modus operandi. La violenza sulla studentessa e la precedente su una tassista sono state compiute lo stesso giorno, l'8 maggio, e nello stesso quadrante della città
Potrebbero esserci altri episodi di molestie o abusi messi a segno da Simone Borgese, il 39enne arrestato nei giorni scorsi dalla polizia a Roma per la violenza su una studentessa e già condannato per altri due episodi. E' quanto ipotizzano gli investigatori. Al momento non ci sarebbero denunce, ma chi indaga non esclude una serialità considerato il modus operandi. La violenza sulla studentessa e la precedente su una tassista sono state compiute lo stesso giorno, l'8 maggio, e nello stesso quadrante della città. Per questo gli investigatori invitano chi abbia subito eventuali molestie a denunciare.
Detenzione in carcere, inascoltata richiesta della Procura
Borgese, dopo l’arresto, per volere del gip è finito però ai domiciliari. La Procura aveva chiesto la detenzione in carcere. Dopo le condanne per gli stupri di una tassista l'8 maggio del 2015, e ancor prima nel 2014 di una 17enne in un ascensore, il 39enne è stato fermato per avere, sempre a Roma e sempre l'8 maggio ma di quest'anno, violentato una studentessa. Secondo gli investigatori Borgese è l'uomo alla guida dell'auto che nel primo pomeriggio dell'8 maggio scorso ha avvicinato una ragazza di 26 anni alla fermata dell'autobus in via della Magliana con la scusa di aver bisogno di informazioni stradali per raggiungere il Grande raccordo anulare e poi ha abusato di lei. Quel pomeriggio la studentessa, grazie all'utilizzo di una App di mappe stradali, ha fornito le informazioni richieste dall'automobilista che, mostrandole il cellulare completamente scarico, l'ha invitata a salire per accompagnarlo. Colta di sorpresa e vedendolo in serie difficoltà, si è fidata ed è salita a bordo. A quel punto l'uomo le ha preso lo smartphone fingendo di fare un paio di telefonate e ha iniziato a farle avances sempre più insistenti. Poi si è diretto in una zona isolata e avrebbe abusato di lei. Solo dopo le ha restituito il cellulare e l'ha riaccompagnata nei pressi di Villa Bonelli.
Il racconto della studentessa
"E' stato un incubo, non sapevo come uscire da quella macchina. Mi sentivo ed ero in trappola - dice la vittima che ringrazia la polizia per aver trovato il responsabile -. Faccio appello a tutte le ragazze che hanno subito abusi: non abbiate paura, denunciate". Grazie alla descrizione fornita dalla ragazza e all'analisi delle immagini delle telecamere di videosorveglianza, che puntano sul percorso compiuto dalla macchina, quel giorno gli investigatori del Distretto San Giovanni sono riusciti a dare un volto e un nome al presunto responsabile, riconosciuto anche dalla ragazza in sede di denuncia. I poliziotti le hanno, infatti, mostrato un album fotografico con alcuni uomini somiglianti a quello descritto e la studentessa non ha avuto dubbi quando ha visto la sua foto. Borgese è stato rintracciato e arrestato nei giorni scorsi dalla polizia che ha eseguito l'ordinanza di custodia cautelare.
Uno stupratore seriale ai domiciliari
Borgese finisce dunque ai domiciliari a meno di tre anni dal ritorno in libertà. Era uscito di cella nel novembre 2021, dopo aver scontato una pena di sette anni nell'istituto di reclusione di Rieti per aver aggredito, abusato e rapinato una tassista. La violenza era avvenuta nello stesso giorno di 9 anni fa quando una normale corsa si è trasformata in un incubo per una tassista romana di 43 anni. La donna aveva caricato un cliente nei pressi dell'hotel Ergife sull'Aurelia, ma durante il tragitto le aveva prima fatto cambiare più volte strada e poi l'ha condotta in una stradina sterrata, isolata, in zona Ponte Galeria dove l'ha stordita con un pugno in faccia e ha abusato di lei. Dopo quell'arresto venne allo scoperto un altro episodio di violenza. Una 17enne riconobbe dalle foto diffuse in quei giorni l'uomo che aveva abusato di lei un anno prima all'interno di un ascensore. Una violenza per cui Borgese è stato condannato nel 2022 a 2 anni e 10 mesi.
L’assessora Lucarelli: “Sconvolta e indignata per l'episodio”
"Sono profondamente sconvolta e indignata per l'episodio di violenza sessuale avvenuto nei confronti di una giovane studentessa della nostra città" ha detto l'assessora capitolina alle Pari Opportunità, Monica Lucarelli, esprimendo solidarietà alla ragazza e alla sua famiglia. Per l'assessora è lo stupro "un crimine odioso che lascia cicatrici profonde non solo sulle vittime, ma su tutta la comunità. Nessuno dovrebbe mai sentirsi insicuro o minacciato nella propria città". Per il ministro per gli Affari regionali e le Autonomie, Roberto Calderoli però "indignarsi non basta" e si augura che "si torni a riflettere seriamente sulla proposta di introdurre per questi casi la castrazione chimica".