Streaming illegale: smantellata rete da 22 milioni di utenti, profitti miliardari e guadagni come il traffico di droga
Operazione internazionale "Taken Down" chiude il più grande sistema di IPTV pirata: 11 arresti, 250 milioni di euro al mese di guadagni illeciti e server spenti in Europa e Hong Kong
La Polizia di Stato, sotto il coordinamento della Procura di Catania, ha smantellato una delle reti di streaming illegale più estese a livello internazionale. L'operazione, denominata "Taken Down", ha coinvolto oltre 270 operatori della Polizia Postale, con perquisizioni effettuate in 15 regioni italiane e in sei paesi stranieri: Regno Unito, Olanda, Svezia, Svizzera, Romania e Croazia. Con un bacino di 22 milioni di utenti, questa organizzazione pirata generava profitti illeciti stimati in circa 250 milioni di euro al mese, con un giro d'affari annuo di 3 miliardi di euro. La rete sottraeva contenuti live e on-demand da piattaforme come Sky, Dazn, Netflix, Disney+ e Amazon Prime, rivendendoli attraverso sistemi IPTV illegali. Il danno economico stimato per le aziende legittime supera i 10 miliardi di euro all'anno.
Arresti e collaborazioni internazionali
L'indagine ha portato all'arresto di 11 persone in Croazia, con 102 soggetti coinvolti complessivamente. La polizia ha sequestrato criptovalute per 1,65 milioni di euro e oltre 40.000 euro in contanti. Sono stati identificati e spenti nove server situati in Romania e Hong Kong, utilizzati per distribuire i segnali pirata in tutta Europa. Durante l’operazione sono stati individuati tre amministratori di alto livello della rete in Inghilterra e Olanda e sequestrati 80 pannelli di controllo dei flussi streaming. Secondo il procuratore di Catania, Francesco Curcio, la struttura dell'organizzazione era altamente sofisticata, con gerarchie piramidali che garantivano enormi profitti.
Guadagni come il traffico di droga
Curcio ha paragonato i guadagni ottenuti dallo streaming illegale a quelli del traffico di cocaina: "Investi uno o due e ricavi 10 o 20 con rischi decisamente inferiori". Questo dimostra quanto fosse radicata e redditizia l'organizzazione criminale.
Oscurati 22 milioni di utenti: ora rischiano sanzioni
L'operazione ha colpito duramente anche i fruitori del servizio illegale: ben 22 milioni di utenti in Europa si sono visti oscurare i propri accessi. Questi rischiano ora sanzioni amministrative, come specificato dal procuratore Curcio: "Una percentuale significativa della popolazione europea ha utilizzato questi servizi, ma i collegamenti illegali sono stati giustamente bloccati".
Un duro colpo alla pirateria digitale
L’operazione "Taken Down", coordinata da Europol ed Eurojust, rappresenta un passo fondamentale nella lotta alla pirateria digitale. Il monitoraggio della Polizia Postale ha permesso di individuare i canali utilizzati per pubblicizzare i flussi pirata, compresi social media, forum e blog. Con la chiusura di questa rete, si proteggono i legittimi creatori di contenuti e si lancia un messaggio chiaro contro il crimine digitale: la pirateria non è più un reato a basso rischio.