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Non si ferma la strage sul lavoro, altri due morti. La Uil: “Queste non sono morti bianche, sono omicidi sul lavoro"

E poi c’è il problema giustizia. Tanti processi non si svolgono e quando si svolgono in seconda istanza rischiano di andare in prescrizione

di Simona Tagliaventi   
Foto Ansa
Foto Ansa

Sono morti che non guardano alla provenienza geografica quelle sul lavoro, implacabili, ingiuste. Una scia di sangue che si allunga spaventosamente ogni giorno, a cui si aggiungono i due operai morti oggi, uno nel Bresciano e uno nel Potentino. "È inaccettabile. Queste non sono morti bianche, sono omicidi sul lavoro", ha detto a gran voce il sindacalista Mario Bailo, segretario della Uil di Brescia. A Lograto (Brescia) un operaio italiano di 47 anni è morto dopo essere stato schiacciato da una lastra metallica. Secondo le prime ricostruzioni l'operaio stava manovrando un carroponte quando si è staccata la lastra che lo ha travolto all'interno dell'azienda siderurgica dove lavorava. E' invece morto stamani ad Oppido Lucano (Potenza), dopo essere caduto da un'impalcatura nel cantiere allestito per la costruzione di una nuova chiesa, un operaio di 56 anni. L'uomo, che era al lavoro all'esterno, probabilmente a causa del forte vento è stato colpito da una lamiera ed è caduto da un'altezza di circa tre metri. Ed è morto oggi, ma l'incidente era avvenuto due settimane fa, l'operaio 50enne di origine romena caduto dal tetto di un capannone di un'azienda tra Latina Scalo e Sermoneta precipitato da un'altezza di sette metri.

"La legislazione c'è bisogna applicarla e per applicarla servono soldi e tempo. Chiediamo alla politica e al governo di investire più risorse - ha tuonato il segretario generale della Uil, Pierpaolo Bombardieri, intervenuto a Napoli al flash mob in piazza Plebiscito, dove sono state posizionate 500 bare di cartone, contro le morti sul lavoro - Il governo nell'ultimo decreto ha investito solo due milioni per nuove assunzioni. Ricordo che quando c'è stata la battaglia degli agricoltori, il governo ha trovato 600 milioni in 48 ore. Poi c'è un problema di giustizia: queste bare rappresentano la storia di tante persone che spesso non hanno avuto giustizia perché i processi non si svolgono e quando si svolgono in seconda istanza rischiano di andare in prescrizione. Ecco perché chiediamo una Procura speciale e diciamo che nel nostro ordinamento va inserito l'omicidio sul lavoro".

Nel 2023 in Italia sono stati 1041 i morti sul lavoro

"Dobbiamo tutti renderci conto che l'utile non può sacrificare una vita umana e dobbiamo tutti reagire perché domani potrebbe essere il nostro turno". Solo ieri erano morti altri due operai, uno in Lombardia e uno in Umbria. Carlo Lenatti, 38 anni, residente a Montagna in Valtellina (Sondrio), è deceduto a Laglio, sul lago di Como, mentre guidava un piccolo escavatore che si è ribaltato durante lavori di sbancamento nella frazione di Torriggia. L'operaio, un imprenditore edile chiamato a effettuare degli scavi in un'area in pendenza dove si sta realizzando una villetta, è rimasto schiacciato dal mezzo ed è morto sul colpo. Aveva invece 66 anni l'uomo morto dopo essere stato travolto da un piccolo trattore da frutteto con il quale stava lavorando in un terreno di sua proprietà, a Orvieto scalo. Il mezzo si è ribaltato per cause in corso d'accertamento.

Sempre ieri è stato di quattro feriti, di cui due in modo grave, il bilancio di un incidente sul lavoro avvenuto nel pomeriggio a Trieste. Un muro all'interno di un'azienda che si occupa del deposito e recupero di rifiuti è crollato. I sei lavoratori stavano scaricando materiale quando è caduta una parte del muro di contenimento della discarica, in cemento armato, investendo due addetti e ferendo altri due. Intanto parte domani la raccolta firme per i quattro referendum popolari promossi dalla Cgil: "Per il lavoro stabile, dignitoso, tutelato e sicuro ci metto la firma".

di Simona Tagliaventi   
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