Triplice omicidio Monreale, fermato un altro ragazzo. Era alla guida del motorino
Il 18enne si è consegnato agli inquirenti, accompagnato dal proprio legale di fiducia mentre erano in corso gli accertamenti tecnici sul motociclo utilizzato domenica scorsa per compiere la strageda parte dei militari

I Carabinieri del Comando Provinciale di Palermo hanno eseguito un provvedimento di fermo di indiziato di delitto emesso dalla Procura, nei confronti di Samuel Acquisto, un 18enne palermitano, accusato - in concorso - del reato di strage. I militari dell'Arma, nel pomeriggio di sabato, hanno individuato nel quartiere Zen cittadino il motociclo utilizzato da alcuni dei giovani che la scorsa domenica, a Monreale, hanno esploso decine di colpi di pistola sulla folla, uccidendo tre coetanei e ferendone gravemente altri due. A perdere la vita: Massimo Pirozzo (26 anni), Salvatore Turdo (23) e Andrea Miceli (26 )
Il 18enne si è costituito
Il 18enne si è consegnato agli inquirenti, accompagnato dal proprio legale di fiducia mentre erano in corso gli accertamenti tecnici sul motociclo da parte dei militari della Sezione Investigazioni Scientifiche. Al termine dell’interrogatorio, i Pubblici Ministeri hanno disposto il suo fermo che è stato immediatamente eseguito dai carabinieri. L’indagato si trova al momento nella Casa Circondariale di Palermo Pagliarelli.
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In un audio la ricostruzione della strage
In un audio su Tik Tok, un ragazzo parla con un amico e racconta ciò che sarebbe avvenuto prima e durante la sparatoria. Tutto inizia perché qualcuno dei giovani palermitani si era avvicinato verso lo scooter di Salvatore Turdo, una delle vittime. Uno dei palermitani a bordo di uno scooter, dovrebbe essere proprio Salvatore Calvaruso di 19 anni. Il giovane, arrestato per il triplice omicidio, ha rischiato di investire Turdo tagliandogli la strada. "Salvo, che era testa calda, - racconta il giovane - gli ha detto attento che ci sono anche i bambini". Il giovane scendendo dello scooter gli ha risposto. "Tu chi m. sei". In un primo momento anche con l'intervento del cugino di Salvo, Andrea Miceli, si è cercato di riportare la calma. "Chiedigli scusa che ci stiamo divertendo tutti".
Ma mentre uno del gruppo dei monrealesi era girato è arrivato un colpo di casco. A questo punto è partita la lite. I monrealesi hanno iniziato a colpire con i caschi i palermitani e questi le avrebbero prese di santa ragione. "Erano con i volti insanguinati, solo due che avevano il casco avevano ferite solo al volto, gli altri in testa e in faccia - aggiunge il giovane - Alla fine i palermitani sono tornati e hanno preso "i ferri", ( le pistole ndr) e hanno iniziato a sparare". Drammatica la fine del racconto. "Lo capisci che poteva sparare anche a me. Salvo - racconta il giovane in lacrime - mi è morto tra le braccia, aveva una ferita al collo mi chiedeva aiuto e io non sapevo cosa fare".