[La polemica] La statua che sembra un escremento che fa vergognare Firenze

Il capolavoro di Urs Fischer è stato subissato da una pioggia di critiche. Philip Daverio, scrittore e famoso critico d’arte, lo giudica così: "E’ un’opera più adatta a una discarica che a una delle piazze più belle del mondo"

[La polemica] La statua che sembra un escremento che fa vergognare Firenze

L'unico che ne parla bene è Dario Nardella, sindaco e pure assessore alla cultura, che chissà che cosa ci ha visto se è arrivato a dire che «così Firenze rinasce ogni giorno». In realtà, il primo effetto che fa la monumentale statua di Urs Fischer sbattuta proprio nel centro di piazza della Signoria a nascondere storiche opere d’arte anche architettoniche in nome di una tanto vantata e molto ipotetica modernità, è quella abbastanza choccante di un ammasso contorto simile a un gigantesco escremento. Forse, ci sono altri modi di rinascere. Il capolavoro - si fa per dire - di Fischer è stato subissato da una pioggia di critiche, alte e basse, sottili e pesanti. Philip Daverio, scrittore e famoso critico d’arte, le ha riassunta per tutti: "E' un’opera più adatta a una discarica che a una delle piazze più belle del mondo".

E Nardella, che una ricerca forse realizzata prima di questa coraggiosa iniziativa ha bollato come il sindaco più amato d’Italia (tanto per farci un’idea, prima al suo posto c’era l’Appendino di Torino, cioé una delle peggiori mai viste e concepite, precipitata in fretta e furia al 21mo posto) ha subito fatto buon viso a cattivo gioco sostenendo di essere "pronto alle polemiche", che sono il sale della vita e della democrazia, e tutte ‘ste cretinate che si dicono quando si vuol fare i signori: "Firenze non può essere solo la città del Rinascimento".

Così, sbandierando felicemente slogan di questo tipo, qualcuno cerca di rovinarla. Vittorio Sgarbi, quando poco tempo fa aveva attaccato la giunta che voleva spostare il Davide di Michelangelo dall’attuale sede dell’Accademia al Teatro dell’Opera alle Cascine ("Michelangelo questi qui li prenderebbe tutti a calci nel culo, anche dal cielo"), aveva pure allargato lo sguardo sugli ultimi lavori che stanno realizzando per non rendere Firenze solo la città del Rinascimento. E se il moderno Teatro dell’Opera era bollato come "uno dei luoghi più orribili della città", una mera e squallida "scatola di scarpe", anche il resto costruito negli ultimi anni, secondo lui, si staccava per bruttezza: così, ad esempio, "il nuovo Palazzo di Giustizia a Firenze è un luogo di perversione sessuale, di sordida bruttezza, che è costato addirittura 300 miliardi di euro". E non ha ancora visto la nuova tranvia, una linea di tram completamente inutile che deturpa tutta la città, oltre ad aver aggravato il già insopportabile problema del traffico: come se non bastasse, per costruirla, hanno buttato giù tutti gli alberi che potevano.

In nome di questa abbastanza incomprensibile modernità è arrivata l’idea di piazzare il Big Clay di Urs Fischer in uno dei luoghi davvero più belli del mondo. A parte Nardella e i suoi lacché non è piaciuta a nessuno. Nemmeno a Eike Schmidt, il soprintendente degli Uffizi, che, pur dicendo di apprezzare Fischer, ha criticato quest’opera in particolare. E’ un lavoro di 12 metri in metallo, che, a voler essere gentili, è difficile capire immediatamente di che cosa si tratti. La scultura è in realtà un ingrandimento di piccoli pezzi di creta modellati nello studio dell’artista, che Nardella continua a difendere a spada tratta: "Non siamo soltanto un museo ammuffito. Vogliamo coniugare l’arte moderna con il Rinascimento".   Lui dice così. I fiorentini intervistati da giornali e tv locali l’hanno definita nelle migliori delle occasioni "sgradevole" o "disturbante". I turisti hanno confessato candidamente di aver scattato delle foto "perché questa è la cosa più orribile che abbiamo mai visto".

E’ insorta pure Italia Nostra, e la presidente della Toscana Mariarita Signorini ha sottolineato come questa gigantesca scultura nel cuore di piazza della Signoria desti "quanto mai stupore" e provochi "forti perplessità. Viene da chiedersi come sia stato possibile che il competente ufficio di tutela abbia autorizzato la presenza di tale opera le cui dimensioni sono fra l’altro incompatibili con il contesto. A termini di legge tale intervento produce forte alterazione del luogo", relegando "inevitabilmente in secondo piano" i principali monumenti della piazza. D’altro canto, sottolinea Daverio, "io non ho mai visto opere come quella di Firenze nella Grand Place di Bruxelles, nella piazza de la Concorde a Parigi, in quella di fronte al castello a Madrid o a Trafalgar Square a Londra. Pensa che la Merkel gradirebbe quest’opera di fronte al Parlamento di Berlino? Questa è un’opera che non ha nessuna legittimazione dal punto di vista storico artistico messa in una delle piazze più belle del mondo» a cancellare le altre". Daverio si spinge persino a "invocare un intervento della Corte dei Conti per far luce sugli aspetti economici della vicenda".

Cominciano a essere troppi a non vederci chiaro. Una volta tanto nel Paese più bello del mondo, la bruttezza sta facendo scandalo. Abbiamo sopportato di tutto, dagli anni 50 in poi, dalle orride periferie ai più biechi vandalismi architettonici. E adesso ci ha messo in crisi una semplice statua. A dire il vero, è solo l’inizio. Perché a gennaio Nardella la cambia. Purtroppo, sempre in nome della modernità. Ma è proprio questo che ci spaventa. Il suo concetto di modernità.