Sputare in faccia ad un agente non è reato, polizia in rivolta
La motivazione è stata rilanciata dal sito del Sindacato autonomo di Polizia. L’assoluzione è stata motivata con "particolare tenuità del fatto"

Assolto un giovane che nel corso di una manifestazione a Milano aveva sputato sul viso un poliziotto. Il processo è stato celebrato contro cinque ‘antagonisti’ che nel 2016, durante una manifestazione, avevano danneggiato le bandiere del Pd. Sono stati tutti assolti, in particolare ha disturbato gli agenti l’assoluzione di ragazzo che avrebbe sputato contro un agente che era lì per controllare che la manifestazione si svolgesse in maniera pacifica. La motivazione è stata rilanciata dal sito del Sap (Sindacato autonomo di Polizia). L’assoluzione è stata motivata con "particolare tenuità del fatto".
“E’ stato assolto – si legge nel documento redatto dal sindacato - dopo aver sputato contro un poliziotto, durante una manifestazione, poiché il suo gesto dal giudice è stato ritenuto “tenue”. Ancora una volta ci sentiamo in dovere di esprimere la nostra amarezza per eventi di questo tipo, intervenendo nel merito ed esprimendo la nostra indignazione sui nostri canali web e social, affinché episodi del genere abbiano la giusta rilevanza. Non si può certamente sminuire in questo modo il prezioso lavoro di un operatore di Polizia. Come Sap – conclude la nota - ancora una volta, non siamo rimasti a guardare. Questa è l’ennesima occasione per urlare ancora di più, a gran voce, la necessità di nuove garanzie funzionali per i colleghi operativi su strada. Tra le tante proposte del Sap, vi è anche quella di un inasprimento delle pene per i reati di resistenza e oltraggio a pubblico ufficiale”.
Anche l'Associazione nazionale funzionari di polizia (Anfp) dicendosi "stupita" per la decisione dei giudici milanesi. La procura di Milano faccia appello contro la sentenza che ha assolto un manifestate che aveva sputato ad un poliziotto durante un servizio di ordine pubblico: "Siamo da sempre rispettosi del difficile lavoro dei magistrati e proprio per questo chiediamo pubblicamente che il procuratore generale voglia approfondire una vicenda che, per quanto a nostra conoscenza, rischia di ingenerare il pericoloso convincimento che durante le manifestazioni il diritto non valga - dice il portavoce dell'Anfp Girolamo Lacquaniti - Sputare platealmente contro un uomo in divisa, durante i delicati momenti di contenimento di una massa di persone che protestano è un fatto che non solo costituisce reato per la legge ma che mai e poi mai può essere considerato di lieve entità non solo per il disprezzo (oltraggio) nei confronti di un servitore dello Stato, ma anche e soprattutto perché da un gesto tanto offensivo possono scaturire dinamiche pericolose per l'ordine pubblico". Secondo i funzionari di polizia il rischio che scaturisce dalla sentenza è quello di "portare a gesti emulativi da parte di tanti altri, creando situazioni dove i poliziotti potranno sentirsi indifesi da quelle stesse leggi che devono far rispettare". Per questo, conclude, "ci aspettiamo che vi sia una azione che possa chiarire in modo inequivocabile che sputare ad un poliziotto in uniforme è un reato per il quale è giusto vi sia una pena proporzionata".
"Dopo la gravissima sentenza che ha assolto per "tenuità del fatto" un antagonista che ha sputato in faccia a un agente, Fratelli d'Italia sostiene in pieno la proposta che arriva dai sindacati di polizia di inserire nell'ordinamento il reato di "terrorismo di piazza" per perseguire seriamente gli imbecilli che aggrediscono le forze dell'ordine. FdI sarà felice di fare propria questa proposta di legge e presentarla al più presto in Parlamento insieme alla legge anti Black Bloc per perseguire chi si copre il volto durante le manifestazioni e insieme alla revisione dell’assurdità della cosiddetta legge sulla tortura.
Dalla parte delle forze dell'ordine. Sempre!". È quanto scrive su Facebook il presidente di Fratelli d'Italia Giorgia Meloni. Il riferimento é all'assoluzione da parte del Tribunale di Milano, 4 giorni fa, di cinque giovani antagonisti accusati, a vario titolo, di aver sputato contro un poliziotto, strappato manifesti e bandiere del Pd in un gazebo elettorale e di aver acceso dei fumogeni durante una manifestazione di protesta due anni fa.