E' salva la speleologa, le 80 ore sotto terra. I soccorritori: "Lavorato con preoccupazione". Il commovente incontro con il fidanzato
Lo ha fatto sapere il Soccorso alpino. Era bloccata a seguito di una caduta nell'Abisso Bueno Fonteno, nel bergamasco, da sabato pomeriggio. La trentaduenne avrebbe riportato traumi alle vertebre e alle costole, fratture alle ossa facciali e a un ginocchio
E' stata portata fuori dalla grotta alle 3.15 di questa notte la speleologa Ottavia Piana, bloccata a seguito di una caduta nell'Abisso Bueno Fonteno, nel bergamasco, da sabato pomeriggio. Lo ha annunciato il Soccorso alpino. Nell'ultimo tratto i soccorritori hanno potuto accelerare il passo, anche su suggerimento dei sanitari che dovranno ora valutare con attenzione le sue condizioni di salute. La donna di 32 anni avrebbe riportato traumi alle vertebre e alle costole, fratture alle ossa facciali e a un ginocchio. E' stata immediatamente trasferita in elicottero all'ospedale di Bergamo.
"Prima abbiamo affrontato gli aspetti sanitari"
Si è aperto con una foto di gruppo e la gioia dei soccorritori dopo 80 ore di lavoro, senza pause, l'incontro con la stampa al termine delle operazioni di salvataggio di Ottavia Piana. Presenti il vicepresidente nazionale del Soccorso alpino Mauro Guiducci, con Alessandro Bigoni, assessore al Territorio e responsabile della Protezione civile del Comune di Fonteno, Alberto Gabutti della Direzione nazionale del Cnsas, Corrado Camerini, responsabile del Soccorso speleologico del Cnsas della Lombardia e Oliviero Valoti, direttore dell'Ast Bergamo. "Subito i soccorritori hanno analizzato le lesioni sul campo, lesioni riscontrate in tempo reale e non di piccole entità - ha spiegato Guiducci -. Con il proseguire dell'intervento sono stati affrontati gli aspetti sanitari emergenziali ma anche quelli che emergono in un lungo periodo di permanenza in grotta che richiede assistenza di tipo psicologico, la soddisfazione di bisogni semplici, come quelli anche solo alimentari, e dettati dalla lunga permanenza in cavità".
"I costi di intervento normali e preventivati"
Numerose strutture dello Stato partecipano in questi casi - ha detto Alberto Gabetti, della direzione nazionale del soccorso alpino - ed è la normalità anche per casi che potrebbero essere evitati se magari i cittadini si comportassero in modo diverso: fa parte dei costi che lo Stato e le Regioni affrontano. Quando salvi una persona che conosci, anche per i soccorritori non è semplice: anche la parte emotiva è difficile da gestire".
"Ci dava la carica"
È stata la stessa Ottavia Piana a incoraggiare i suoi soccorritori, fino a quando, alle 3,15, è stata portata fuori dalla grotta 'Abisso Bueno Fonteno', dov'era rimasta bloccata da sabato pomeriggio, per un totale di 80 ore. "Nell'ultimo tratto ci dava lei la carica", ha detto Corrado Camerini, delegato lombardo. Per il suo soccorso sono stati impegnate in tutto 159 persone, tra Soccorso alpino e vigili del fuoco.
Le condizioni della speleologa sono stabili
L'ultimo tratto è stato percorso più velocemente del previsto, grazie ai tratti disostruiti in precedenza e per la valutazione dei sanitari di evitare soste prolungate. La donna è stata portata all'ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo con l'elicottero decollato nella notte da Sondrio. A Fonteno sono arrivati anche i familiari di Ottavia. "Il nostro scopo è fare il nostro mestiere con risultato: la risposta dal Soccorso alpino è quella che ci aspettavamo. Il nostro Soccorso alpino è tra i più efficaci a livello europeo e anche questo l'ha dimostrato", ha detto ancora Camerini.
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Soccorso alpino: "'Esperta e ben attrezzata'"
"Noi non giudichiamo le persone che aiutiamo: sappiamo solo che c'è una persona in difficoltà e interveniamo. Possiamo magari giudicare alcuni atteggiamenti sprovveduti, ma non era questo il caso. Si trattava di una speleologa esperta, con tanta esperienza alle spalle, ed era correttamente attrezzata. Posso dire che è stata una circostanza sfortunata". Ai microfoni di RTL 102.5, è questo il racconto di Federico Catania, uno dei soccorritori del Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico .
"Commovente l'incontro con fidanzato"
"Quando ci chiedono perché è tornata in grotta, è un po' come chiedersi perché una persona torna ad andare in bicicletta anche dopo una caduta, o perché uno sciatore, uno sportivo, o un appassionato qualunque continui a praticare la sua passione nonostante i rischi. Non me la sento di giudicare quanto accaduto. Adesso è stata elitrasportata all'ospedale di Bergamo, e speriamo che guarisca presto", ha aggiunto Catania. "All'uscita dalla grotta erano presenti il medico e il fidanzato, e il loro incontro, dopo quattro giorni passati a distanza, è stato davvero emozionante", conclude Catania.