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Quando si spegne il riscaldamento: le date zona per zona

Dal 15 marzo al 15 aprile: ecco il calendario 2025 per lo spegnimento dei termosifoni, in base alla zona climatica. In F nessun limite

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In Italia, le date di accensione e spegnimento del riscaldamento sono regolate dal DPR n. 412 del 1993, che stabilisce i limiti in base alle diverse zone climatiche, identificate con le lettere da A a F. Anche nel 2025 il calendario rimane in vigore: ogni zona ha un periodo specifico per l’utilizzo degli impianti, pensato per ridurre i consumi e tutelare l’ambiente. “Il fine principale di questo sistema a zone è quello di contenere i consumi energetici e ridurre l’impatto ambientale, ottimizzando l’uso degli impianti termici in base alle reali necessità climatiche”, spiega Nicola Teofilo di Immobiliare.it. Il criterio di riferimento è quello dei gradi-giorno, che dipendono dalla temperatura media annua della località: “più i gradi-giorno sono alti, più lunga sarà la stagione del riscaldamento”.

La suddivisione dell’Italia in zone climatiche

I Comuni italiani sono classificati climaticamente secondo sei fasce:

  • Zona A (le più calde): Lampedusa, Linosa, Porto Empedocle
  • Zona B: Catania, Palermo, Messina, Reggio Calabria, Trapani e altre province siciliane e calabresi
  • Zona C: Bari, Napoli, Cagliari, Salerno, Lecce, Catanzaro, Taranto
  • Zona D: Firenze, Genova, Forlì, Foggia, Lucca, Matera, Pisa, Pistoia
  • Zona E: Milano, Torino, Bologna, Perugia, Trento, Verona, Trieste
  • Zona F (le più fredde): Belluno, Cuneo, Trento. In queste aree non esistono limiti imposti per legge

Le autorità locali hanno facoltà di intervenire in caso di freddo o caldo anomalo, anticipando o posticipando l’accensione e lo spegnimento, purché si rispetti un utilizzo massimo di metà del tempo giornaliero consentito.

Il calendario 2025 per lo spegnimento del riscaldamento

Queste le date previste nel 2025 per la disattivazione degli impianti:

  • Zona A: 15 marzo
  • Zona B e Zona C: 31 marzo
  • Zona D e Zona E: 15 aprile
  • Zona F: nessuna restrizione

Chi vive in condominio con riscaldamento centralizzato dovrà rispettare questi limiti, mentre chi dispone di un impianto autonomo ha maggiore flessibilità, pur con l’invito a ottimizzarne l’uso per motivi di risparmio energetico.

Le direttive europee e le scadenze future per le caldaie a gas

Nel prossimo futuro il riscaldamento domestico cambierà profondamente. Le nuove direttive europee prevedono una transizione graduale dai sistemi a gas verso tecnologie più sostenibili. Dal 2029, le caldaie dovranno rispettare standard energetici più rigidi, mentre dal 2040 sarà vietata la vendita di nuovi impianti a gas. Chi ne possiede uno potrà continuare a usarlo, ma dovrà optare per alternative come pompe di calore, teleriscaldamento o soluzioni più efficienti in caso di sostituzione. Per facilitare la transizione, lo Stato prevede bonus, detrazioni e agevolazioni fiscali.

Il contesto climatico: CO₂ record e allarmi globali

Intanto, la concentrazione atmosferica di CO₂ ha raggiunto i massimi degli ultimi 800.000 anni, e il 2024 è stato probabilmente l’anno più caldo mai registrato, con una temperatura media globale superiore di 1,55°C rispetto all’epoca preindustriale. Lo segnala l’ultimo rapporto della WMO (World Meteorological Organization). “Sebbene un solo anno di riscaldamento superiore a 1,5 °C non indichi che gli obiettivi di temperatura a lungo termine dell'accordo di Parigi siano fuori portata, è un campanello d'allarme che stiamo aumentando i rischi per le nostre vite, le nostre economie e per il pianeta”, ha dichiarato Celeste Saulo, segretario generale della WMO.

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