[L'inchiesta] I sindaci grillini sotto accusa sono troppi. L'intercettazione: "Il bando lo faccio su misura per noi"
Tanti i sindaci M5s sotto inchiesta, dal sindaco di Parma (poi messo fuori dal Movimento), a quello di Livorno, dalla sindaca di Roma a quella di Torino, da quello di Comacchio a quella di Quarto. Quasi il 50% dei sindaci grillini eletti

C'è una frase che il sindaco di Bagheria, Palermo, dice al rappresentante di un'associazione sportiva che fa riflettere. Intendiamoci, non ché i sindaci dei Cinque Stelle finiti nei guai giudiziari devono per forza avere l'attenuante de “la prima volta in politica”. Questa frase di Patrizio Cinque, che per il gip deve presentarsi a firmare tutti i giorni alla caserma dei carabinieri di Bagheria, racconta un filosofia grillina davvero inquietante! perché piega l'amministrazione di una città ai propri interessi, prima ancora che economici, politici.
Roba di prima Repubblica
«Il sindaco - si legge nell'ordinanza di custodia cautelare del gip di Palermo - dopo aver parlato con il commissario straordinario della città metropolitana di Palermo, Manlio Munafò, chiama Salvatore Rappa, il rappresentante della associazione sportiva “Nuova Aquila Palermo”, comunicandogli che l'avviso sarebbe stato fatto ad hoc nell'interesse del partenariato: “Dovrebbe essere fatto su misura per noi, vediamo se mantiene la parola, vabbene?”».
Viene da chiedersi: noi chi? un comitato d'affari? Diamo per scontato che la natura del sindaco sia quella di un farabutto? di un politico della Prima Repubblica che sopravvive nella Seconda?
L'inchiesta di Palermo
Questa inchiesta di Palermo non è l'unica che inguaia un sindaco grillino. Purtroppo sono tanti i sindaci grillini finiti sotto inchiesta, dal sindaco di Parma (poi messo fuori dal Movimento Cinque Stelle), a quello di Livorno, dalla sindaca di Roma a quella di Torino, da quello di Comacchio a quella di Quarto.
Per le statistiche, quasi il 50% dei sindaci grillini eletti. Una media impressionante, o no? E dunque non ci sono solo errori da neofiti della pubblica amministrazione. Impreparazione, peccati veniali insomma.
Il caso Bagheria
Approfondiamo proprio l'ultimo caso, quello di Bagheria.
Tre gli episodi che chiamano in causa il sindaco grillino. Una gara taroccati per far vincere l'affidamento della raccolta dei rifiuti a una ditta amica, ”Tech Servizi srl”. La gestione del Palazzetto dello Sport all'associazione “Nuova Aquila Palermo”. E poi al sindaco viene contestato di aver rivelato che i vigili urbani stavano indagando su un esposto per un immobile abusivo del cognato del sindaco. È lui appunto l'ha subito riferito alla sorella.
La vicenda delle firme false
Un anno di amministrazione grillini a Bagheria, dall'aprile del 2015 all'aprile del 2016. Se andiamo dietro nel tempo, per rimanere in Sicilia, 14 grillini sono stati mandati a processo per la raccolta di firme false per la presentazione delle liste alle elezioni comunali sull'Isola del 2012. Ma in questo caso è evidente che di è violata la legge per motivo di partito.
I guai di Virginia Raggi
C'è poi la vicenda del sindaco di Roma, Virginia Raggi, tornata d'attualità perché la settimana prossima il gip dovrà decidere se mandarla a processo per abuso d'ufficio e falso. Per la nomina a capo della sua segreteria del dipendente comunale Salvatore Romeo, «così procurando intenzionalmente allo stesso un ingiusto vantaggio patrimoniale costituito sia dalla nomina illegittima sia dalla attribuzione di una fascia retributiva di gran lunga superiore a quella già posseduta».
I rapporti con Marra
Ma c'è anche un altro episodio per il quale il sindaco di Roma rischia il processo. Insomma, ha detto il falso per coprire Raffaele Marra, direttore del Dipartimento organizzazione e risorse umane di Roma Capitale che invece di astenersi ha brigato per la nomina (illegittima) del fratello a direttore della Direzione Turismo di Roma Capitale. Bene, il sindaco con una nota ha tentato disperatamente di alleggerire la posizione di Raffaele Marra affermando che nella vicenda che riguardava il fratello lui aveva svolto il ruolo di «mera pedissequa esecuzione delle determinazioni da lei assunte».
Dunque, siamo alla vigilia della decisione di mandare a processo il sindaco Raggi per abuso d'ufficio e falso? o, come si sussurra, la Raggi potrebbe essere «graziata» andando a processo solo con l'accusa di falso?
Sette su 17
Bagheria, Roma, e poi Parma, Livorno, Quarto, Comacchio, la stessa Torino. Sette comuni su 17 che amministrano. Ricordate Parma del sindaco ribelle Federico Pizzarotti? Sindaco indagato per abuso d'ufficio con l'assessore Laura Ferrario per le nomine al Teatro Regio.
E il sindaco di Livorno, città violentata dal mortale nubifragio, Filippo Notarianni, indagato per concorso in bancarotta fraudolenta nell'ambito della inchiesta sulla Amos, l'azienda dei rifiuti controllata al 100% dal comune.
E poi il sindaco di Quarto, Dosa Capuozzo, espulsa dal movimento perché il comune sarebbe infiltrato dalla camorra. C'è di mezzo anche un altro Cinque stelle espulso, il consigliere comunale Giovanni De Robbio.
Storie antiche e attuali. Sindaci espulsi. Rimane il sospetto che mi sia stati solo incidenti di percorso di chi per la prima volta si deve confrontare con l'amministrazione delle città.