Omicidio Verzeni, spunta pista Scientology. Il padre: "Spero prendano il colpevole perché non faccia male ad altri"
Nonostante a marzo avesse concluso il corso prematrimoniale con il suo fidanzato nella parrocchia di Terno, qualche settimana dopo Sharon si sarebbe avvicinata e pare che partecipasse a qualche riunione
Tutte le piste nelle indagini sull’omicidio di Sharon Verzeni, la 33enne accoltellata per strada nella notte tra il 29 e il 30 luglio a Terno d’Isola in provincia di Bergamo, restano aperte: una di queste, almeno secondo alcune indiscrezioni, porterebbe a Scientology.
Intanto parla il padre della ragazza: "Spero prendano il colpevole: non per vendetta, ma perché non faccia del male a qualcun altro". Bruno Verzeni intervistato da Repubblica ripete di non riuscire ad immaginarsi perché qualcuno abbia ucciso sua figlia, accoltellandola in strada a Terno d'Isola all'una della notte del 30 luglio. E di sperare che si identifichi l'assassino.
La pista Scientology
Gli investigatori stanno approfondendo questa pista del movimento fondato nel 1954 dall’ex scrittore Ron Hubbard che conta decine di chiese e milioni di adepti in tutto il mondo, promettendo la purificazione e la liberazione dello spirito. Nonostante a marzo avesse concluso il corso prematrimoniale con il suo fidanzato nella parrocchia di Terno, qualche settimana dopo Sharon si era avvicinata a loro e pare che la sera ogni tanto uscisse con alcune amiche per prendere parte alle riunioni che si tenevano in un paese vicino a Terno. E anche Sergio aveva iniziato a nutrire un certo interesse per l’associazione religiosa.
Il parroco di Terno d'Isola
Interpellato dall'Adnkronos, non sembra convinto di questa ipotesi: "Sharon si stava preparando a un corso per il matrimonio religioso e mi sembrava molto convinta della scelta: poi francamente non so se abbia frequentato Scientology come si fa yoga senza essere buddisti. A me sembrava animata dalla fede cristiana e convinta della scelta di un matrimonio cattolico". Secondo il parroco i due fidanzati non avevano dato segni di litigi o incomprensioni, almeno nel corso di preparazione al matrimonio: "Era una coppia un po' riservata, ma affiatata. Non avevano una data già decisa per sposarsi, ma questo vale per la metà delle coppie che partecipano agli incontri".
Esclusa l'ipotesi dell'appuntamento
Intanto gli investigatori avrebbero escluso l'ipotesi della appuntamento con l'assassino. Sharon quella sera non si sarebbe mai fermata e se ci fosse stato un incontro si sarebbe fermata. Cosa che non è successa. Anche se trapela che il telefono della vittima, in quella cinquantina di minuti di camminata, avrebbe generato traffico. Bisogna capire. Ma c'è anche una seconda ipotesi investigativa, vale a dire che il killer abbia agito a caso, colpendo a tradimento una vittima qualunque, senza derubarla, forse senza nemmeno conoscerla.
Il metodo Yara sul Dna
Gli investigatori puntano anche sulla carta degli esami scientifici e delle tracce biologiche. E così, mentre il Ris di Parma sta analizzando gli abiti indossati dalla trentatreenne e le tracce trovate sul suo corpo, gli investigatori hanno iniziato a profilare il dna di diversi abitanti della cittadina bergamasca, in particolare quelli che abitano in via Castegnate, dove è avvenuto il delitto. Le profilazioni continueranno anche nei prossimi giorni, una procedura che non può non far venire in mente il caso di Yara Gambirasio, la tredicenne scomparsa nel novembre 2010 e ritrovata cadavere tre mesi dopo in un campo a Chignolo d'Isola (solo tre chilometri da Terno), in cui vennero profilati oltre 22 mila dna per arrivare all'identità del suo assassino. Caso per cui venne condannato Massimo Bossetti.