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Omicidio di Sharon Verzeni: si cerca il coltello del delitto nei tombini. Denunciato il "sosia di Johnny Depp"

A coordinare le ricerche dell'arma è il "Metal Detective" Campanardi. Fabio Delmiglio "si è inventato tutto". Il sindaco di Terno d'Isola: "Qua non ci sono persone violente"

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Un coltello da cucina, oppure un grosso pugnale. È quanto stanno cercando, finora senza esito, i carabinieri di Bergamo, affiancati da un gruppo di volontari armati di metal detector e calamite, nelle strade di Terno d'Isola, a partire da via Castegnate dove la notte tra il 29 e il 30 luglio è stata uccisa Sharon Verzeni. L'arma del delitto non è ancora stata recuperata e, visto quanto sta accadendo in paese, è probabile che anche tutti i coltelli inviati ai carabinieri del Ris di Parma non sarebbero risultati compatibili con quello usato dall'assassino per ferire mortalmente la barista di 33 anni. Dall'autopsia era infatti emerso che le coltellate erano state inferte in profondità e con una lama 'importante'. Che, come l'assassino di Sharon, non è ancora stata ritrovata.

A coordinare le ricerche è il "Metal Detective" Campanardi

In azione ci sono gli esperti del 'Museo Recuperanti 1915-1918' guidati da Paolo 'Gibba' Campanardi, personaggio noto al pubblico per essere il protagonista della serie Metal Detective in onda su DMax: 38 anni, esperto in ricerche di ordigni bellici, Campanardi lavora per il Museo Recuperanti e vive proprio a Toscolano Maderno. Da stamattina - ma proseguiranno anche domani - i volontari del 'Mu.re' stanno passando al setaccio uno a uno tombini, siepi, aiuole e parchi per capire se vi sia nascosta l'arma del delitto: lo fanno utilizzando appositi metal detector e magneti. Campanardi fa anche parte di un 'Gruppo Ricerca' che da anni perlustra i fronti di guerra, fra trincee, fortificazioni e accampamenti, a caccia di oggetti che raccontano la vita al fronte e che poi vengono esposti sempre al Museo Recuperanti, uno dei punti di riferimento di livello internazionale in questo settore.

Il "sosia di Johnny Deep" denunciato per favoreggiamento personale

Intanto è stato denunciato il "sosia di Johnny Deep" che il 24 agosto si era presentato dai carabinieri sostenendo di aver conosciuto Sharon Verzeni qualche giorno prima del suo omicidio, mentre si trovava all'interno dell'esercizio pubblico dove la donna lavorava come cameriera, il "Vanilla Food" di Brembate, e di aver avviato con lei uno scambio di messaggi per ragioni di lavoro tramite un noto social network. Fabio Delmiglio, sosia cinquantenne del divo americano e residente a Brembate Sopra, è stato denunciato per favoreggiamento personale. Si era presentato dai carabinieri sostenendo di avere informazioni che potevano essere utili alle indagini. Ma alla precisa domanda se si fosse inventato tutto, il sosia ha ammesso la falsità delle proprie dichiarazioni e che si era in effetti inventato tutto "nella speranza di un possibile ritorno pubblicitario connesso alle interviste che sarebbero derivate dalla sua convocazione e audizione in caserma", come spiegato dai carabinieri in una nota.

Il compagno di Sharon: "Nessuno poteva volerle del male"

È nel frattempo tornato a parlare con i giornalisti anche Sergio Ruocco, il compagno di Sharon, che ha ribadito che "nessuno poteva volerle del male, probabilmente l'hanno scambiata per un'altra persona". E ha aggiunto di aver ipotizzato che l'assassino possa anche essere un cliente del bar dove Sharon lavorava: un cliente "che può averle dato fastidio", anche se "non mi aveva mai detto niente del genere e io non l'ho mai percepito".

Il sindaco di Terno d'Isola: "Qua non ci sono persone violente"

Ha parlato anche Gianluca Sala, sindaco del comune di Terno d'Isola. "Posso dire solamente che Terno d'Isola è un paese tranquillo, non ci sono persone violente. Dunque, tutto questo non è una spiegazione, ma soprattutto vogliamo delle risposta a tutti punti di domanda", le dichiarazionie di Sala.

 

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