Sgarbi e la compagna Colle prosciolti dalle accuse di sottrazione fraudolenta delle imposte
I pm avevano chiesto il processo contestando l'acquisto di un dipinto. Il gup di Roma ha disposto il non luogo a procedere
Il gup di Roma ha disposto il non luogo a procedere per l'ex sottosegretario alla Cultura, Vittorio Sgarbi e la compagna Sabrina Colle nel procedimento che li vedeva imputati per sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte. Debiti che il critico d'arte, difeso dagli avvocati Giampaolo Cicconi e Manuel Varesi, aveva con l'Agenzia delle Entrate per un totale di circa 715mila euro.
I pm avevano chiesto il processo per Sgarbi, contestando l'acquisito di un dipinto nel 2020 all'asta facendo figurare la compagna, difesa dall'avvocato Giuseppe Iannaccone del Foro di Milano, come acquirente e con denaro di una terza persona con l'intento di mettere l'opera al riparo da eventuali aggressioni da parte del Fisco.
"La decisione del gup di Roma ci lascia pienamente soddisfatti anche perché siamo in presenza della formula assolutoria più ampia. Con oggi speriamo si chiuda una vicenda giudiziaria che ha provocato sofferenze al mio assistito e alla sua compagna". E' quanto afferma l'avvocato Giampaolo Cicconi, difensore di Vittorio Sgarbi, prosciolto oggi a Roma nella vicenda in cui si ipotizzavano reati fiscali legati anche all'acquisto di un dipinto nel 2020 ad una asta.