Scontri al corteo studentesco a Torino: manifestante fermato e poliziotti feriti
Gli studenti protestano contro il governo e la guerra, con slogan pro-Palestina e momenti di tensione con la polizia. Lancio di sassi e uova, disagi al traffico nel centro città
Nuova giornata carica di tensione a Torino per un corteo di giovani e giovanissimi studenti di licei e università. Ci sono stati scontri fra dimostranti e forze dell'ordine con un bilancio che, per ora, parla di due agenti feriti e di due ragazzi - uno dei quali di 14 anni - in odore di denuncia.
Nessun preavviso
I promotori della manifestazione, peraltro, non avevano dato il rituale preavviso alla questura e non avevano comunicato in anticipo quale percorso intendevano seguire: la conseguenza è stata un continuo slalom a ritmi da maratoneti per le strade del centro storico con notevoli disagi alla circolazione (mentre il temuto sciopero dei trasporti pubblici ha raccolto in città un'adesione del 25%). Quanto basta per far dire ai sindacati di polizia che sotto il profilo delle intemperanze antagoniste la situazione di Torino "merita riflessioni approfondite".
Collettivi liceali
Il corteo era stato convocato dai collettivi di alcuni licei, tra cui l'Einstein e il Gioberti, contro "il governo italiano che non pensa ai giovani" e a favore della Palestina. Vi hanno preso parte più di trecento studenti (verso la fine si sono aggregati giovani di origini straniere dalle periferie) sfidando "le imminenti verifiche di metà dicembre", come ha detto uno speaker, e l'inclemenza del termometro, che alla partenza era inchiodato sugli 0 gradi. Tutti, tentando costantemente di dribblare le forze dell'ordine, hanno preso di mira diversi obiettivi: l'Unione Industriali, l'Ufficio scolastico regionale, il complesso delle Ogr che offre spazi alla società Leonardo e "alle startup dove si sviluppano tecnologie per la guerra".
Rai sotto accusa
La Rai, accusata di fare "disinformazione" sul Medio Oriente, è stata colpita vandalizzando la porta d'accesso al centro di produzione intitolato a Piero Angela. Il peggio è accaduto davanti al Politecnico: i dimostranti hanno sospinto il cordone del reparto mobile verso il muro dell'edificio e la risposta degli agenti, mentre piovevano uova e sassi, è stata una manovra di alleggerimento con scudi e manganelli.
Solidarietà alle forze dell'ordine
Il presidente della Camera, Lorenzo Fontana, ha espresso solidarietà alle forze dell'ordine e al personale Rai condannando "fermamente gli atti di violenza". Il ministro Paolo Zangrillo parla di "soliti facinorosi" in azione e, in generale, dal centrodestra crepitano parole di biasimo verso centri sociali e galassia antagonista. Interviene anche il sindaco, Stefano Lo Russo, del Pd: "Quanto è accaduto per le vie della città non ha nulla a che vedere con il diritto a manifestare pacificamente e democraticamente". Nel pomeriggio a Palazzo Nuovo, la sede dell'Università da cui erano partiti i dimostranti più grandicelli, è comparsa una scritta inneggiante a Pietro Mangione, il 26enne americano arrestato per l'omicidio di Brian Thompson. Il rettore, Stefano Geuna, si è detto "sgomento".