[Esclusiva] Ecatombe Rigopiano, l'sms che inguaia la Provincia. "Ci sono due turbine disponibili". Ma nessuno chiama per mandarle all'hotel
I carabinieri forestali acquisiscono messaggino inviato da un operaio al dirigente del settore viabilità. I mezzi dell’Anas erano in servizio a 12 chilometri da Farindola
Due ore e mezza prima della tragedia dell’hotel Rigopiano di Farindola, a pochi chilometri di distanza da lì, c’erano due turbine disponibili che avrebbero potuto salvare la vita alle 29 vittime bloccate nell’albergo e poi travolte della valanga. Si tratta di due mezzi dell’Anas che erano in servizio nella zona di Penne. E la Provincia di Pescara - che insieme alla Prefettura e alla Regione Abruzzo aveva ricevuto alle 13.40 il messaggio d’aiuto del direttore dell’albergo - ne era pienamente a conoscenza.
L'sms inviato da un operaio al dirigente del settore viabilità
Lo dimostra un sms che ora è agli atti del filone d’inchiesta sull’omissione di soccorso, disastro colposo e omicidio colposo plurimo portata avanti dalla Procura di Pescara. Un messaggino partito dal telefonino di un operaio della Provincia e inviato ad un dirigente del settore viabilità dello stesso ente. “Ci sono due turbine disponibili dell’Anas a Penne”, questo il testo del messaggio. Il dipendente in questione ha già messo a verbale la circostanza e ricostruito la vicenda davanti ai carabinieri forestali che indagano a tutto campo sul disastro.
Non fu solo un problema di taglio dei fondi
E c’è di più, una delle due turbine è rimasta per alcune ore “in pausa” fino a quando poi non è scattato il tam tam sul disastro avvenuto. Quindi secondo le prime ricostruzioni degli investigatori non ci fu - come in un primo momento asserito dai vertici dell’ente Provincia - solo un problema economico, di taglio dei fondi, a provocare i disservizi nei ritardi dei soccorsi.
La mala gestione nella scelta delle priorità degli interventi
Ma una vera e propria “mala gestio” dei mezzi a disposizione e di scelte della catena di comando che doveva individuare e decidere le priorità degli interventi. Appare evidente, che fino al momento della tragedia i messaggi inviati dalla direzione dell’hotel bloccato dalla neve, non sono apparsi di primaria importanza, nonostante quella fosse notoriamente (almeno per le autorità) una zona a rischio valanghe. Con tanto di bollettino diramato due giorni prima dal servizio Meteomont inviato alla Prefettura, alla Provincia e poi girato anche al Comune di Farindola. Ora la magistratura andrà avanti con gli interrogatori. Ed è molto probabile che nelle prossime ore gli inquirenti predispongano anche il sequestro di quel che rimane dell’hotel per effettuare tutte le verifiche necessarie sulla struttura.