Esame di maturità, via libera del Senato alla riforma. Dal nome all’orale: ecco come cambia a partire dal 2026
Il ministro Valditara: “Dal prossimo anno per tutti i maturandi le materie del colloquio saranno quattro e saranno decise dal ministero a gennaio. Saranno bocciati i maturandi che faranno scena muta”
L’Esame di Stato torna a essere Esame di Maturità, con l’obiettivo di valutare la crescita complessiva dello studente", così il ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara dopo il via libera del Senato alla riforma che passa ora alla Camera. Tra le altre norme del decreto, si prevede che gli studenti debbano sostenere tutte le prove compresa quella orale per superare l'esame; inoltre le materie del colloquio saranno quattro e saranno decise dal ministero a gennaio; le commissioni d'esme saranno costituite da due membri esterni e due interni.
Chi fa scena muta sarà bocciato
“Abbiamo riformato la prova orale, che dal prossimo anno tutti i maturandi dovranno regolarmente sostenere per poter essere promossi: chi farà volontariamente scena muta sarà bocciato; valorizziamo invece le azioni particolarmente meritevoli che denotano impegno e senso di responsabilità. Siamo intervenuti anche sul canale del 4+2, - continua Valditara - che da sperimentale diventa ordinamentale: dal prossimo anno tutti gli studenti potranno scegliere i nuovi percorsi di istruzione tecnica e professionale per accedere prima e meglio al mondo del lavoro”.
Due prove scritte
Secondo le misure contenute nel decreto Valditara, varato dal Consiglio dei ministri il 5 settembre scorso, dal 2026 il nuovo esame di Stato punterà a valorizzare non solo le conoscenze, ma anche la capacità argomentativa e la maturazione personale degli studenti. Resteranno le due prove scritte, mentre il colloquio si concentrerà sulle quattro discipline principali dei percorsi di studi, individuate con decreto del Ministro.
L'orale
Il colloquio non sarà valido se lo studente sceglie di restare in silenzio. Concorre alla valutazione dell'orale anche il percorso formativo complessivo, verrà presa in considerazione anche l'educazione civica e la formazione scuola-lavoro, che sostituisce i Percorsi per le competenze trasversali e per l’orientamento (Pcto). Il decreto prevede, infatti, che l’elaborato su cittadinanza attiva e solidale, per gli studenti con almeno sei decimi in condotta, sia oggetto di integrazione dello scrutinio finale.
Gli istituti tecnologico-professionali
Per quanto riguarda gli istituti tecnologico-professionali, il cosiddetto 4+2 da sperimentale diventerà ordinamentale ed entrerà a pieno titolo nel sistema nazionale di istruzione e formazione. La misura rafforza inoltre il collegamento tra Istituti tecnici e professionali, che arriveranno al diploma in quattro anni e non più in cinque, e gli ITS Academy, due anni di eventuale specializzazione. Il decreto stabilisce che i dirigenti scolastici proporranno al Ministero la candidatura per l’attivazione dei percorsi, garantendo accesso regolare all’offerta formativa al fianco del quinquennio tradizionale.
Il progetto Agenda Sud
“Il testo approvato in Senato prevede altre misure concrete per rafforzare e innovare il sistema scolastico: nuovi fondi per la sicurezza degli edifici, risorse per l’acquisto di sussidi didattici nell'ambito del progetto Agenda Sud, proroga dei percorsi di formazione per specializzare un numero crescente di docenti di sostegno. Prosegue il nostro impegno per garantire una scuola che mette al centro lo studente e capace di valorizzare i talenti di ciascuno”, ha poi concluso il ministro.


















