Tragedia alla stazione: gli ultimi istanti di vita di Giulia e Alessia. "Una sorella è morta nel tentativo di salvare l'altra"

Le due ragazze sempre insieme, sono morte domenica mattia travolte da un treno ad alta velocità: un impatto terribile tanto che all'identificazione si è arrivati dal cellulare di una delle due

Giulia e Alessia Pisanu
Giulia e Alessia Pisanu (Foto Ansa)
TiscaliNews

Travolte ed uccise da un treno a 15 e 17 anni. Sono morte così alla stazione di Riccione Giulia e Alessia Pisanu, sorelle di Madonna di Castenaso nel Bolognese.  Anche se è difficile stabilire l'esatta dinamica della tragedia - secondo la testimonianza delle poche persone presenti a quell'ora della mattina - una delle due ragazze era ferma sui binari mentre l'altra si era seduta sulla banchina forse per scendere, superare i 50 centimetri di cemento che la separavano dalla sorella forse nel tentativo di salvarla o forse per aiutarla a risalire.

Le due ragazze sempre insieme

"Una sorella come migliore amica". Così scriveva sulle storie di Instagram Giulia, 17 anni, la più grande, capelli lisci, neri, nei video con Alessia, la più piccola, anche lei capelli lunghi. Sempre insieme, nella vita e sui social, le foto, i video con la musica del cuore, da Tedua a Jack La Furia. Gli scatti a giugno in Sardegna, a Costa Rei, dopo la fine della scuola.

Travolte e uccise dal treno

Non sono servite a salvarle né le urla degli altri viaggiatori né il fischio insistente dell'ETR Freccia Rossa, in arrivo a Riccione da Pescara. Le due sorelle non hanno fatto in tempo ad allontanarsi dalle rotaie. Un treno che come sanno bene tutti i macchinisti in condizioni di sicurezza ottimale può raggiungere i 200 chilometri orari le ha travolte . Immediatamente sono scattati i soccorsi, sul posto la Polfer, gli agenti della Questura, la scientifica della polizia di stato, i carabinieri di Riccione e i vigili del fuoco di Rimini. Ma per Giulia e alessia non c’è stato niente da fare. Sono morte sul colpo.

Gli ultimi istanti di Giulia e Alessia

La ricostruzione dei momenti immediatamente precedenti l'impatto è stata fatta solo grazie alle testimonianze delle persone presenti. Le due sorelle non erano passate inosservate, per i gesti e per la camminata. Quasi tutti i testimoni le hanno definite stanche e spossate forse dopo una serata passata sveglie. Come molti ragazzini avevano preso il treno per Riccione con l'intenzione di tornare a casa la mattina dopo aver ballato magari tutta la notte. Gli ultimi istanti di vita delle due sorelle sono restituiti dalle immagini poco nitide dalle telecamere di sicurezza e dalle parole, queste sì precise, dei testimoni che hanno visto le due ragazze sui binari e hanno cercato, urlando, di evitare la disgrazia.

Le testimonianze

Le due ragazze appena entrate alla stazione hanno avvicinato il titolare del bar che stava rifornendo i distributori automatici: "una ragazza vestita di nero mi ha chiesto qualcosa, non mi sembrava molto lucida. Poi si è allontanata e si è incontrata con una amica che teneva in mano gli stivali". Una era Giulia, l'altra Alessia. L'uomo le vede andare verso il secondo binario dove era già fermo il treno per Ancona. "Ho iniziato ad urlare, io come altri che erano in stazione. In mezzo agli urli abbiamo sentito il fischio del treno Freccia Rossa in transito sul primo binario. Poi una gran botta e tutti abbiamo cominciato ad urlare", dice ancora sconvolto.

Identificate grazie al cellulare

Non è stato facile per agenti della Polfer risalire all'identità delle due ragazze. L'unico indizio un cellulare estremamente danneggiato intestato ad una ditta di traslochi di Castenaso. Attraverso la ditta, è stato quindi rintracciato il padre delle due ragazze che questo pomeriggio ha effettuato il riconoscimento dei pochi resti delle figlie. Per ore si è intrattenuto negli uffici della Polfer di Rimini per poter ricostruire nel dettaglio gli ultimi istanti di vita delle figlie. Con l'aiuto delle telecamere si è potuto vedere le ragazze entrare in stazione, ma non il momento dell'impatto.