Addio compensi milionari in Rai, le star sono sotto shock. Conti verso Mediaset e la Clerici a Discovery
Viaggio nell'ufficio contratti della tv di Stato dopo la disposizione che impone il tetto massimo a 240 mila euro: "Finalmente i padroni del video scendono dal piedistallo"

"Qui sta succedendo un casino che nemmeno nei momenti cruciali del cambio di vertice si ē mai visto. Ma tutto sommato qualcosa di buono e giusto è successo. Finalmente le cosiddette star cioè i conduttori di serie A abituati a venire qui con la puzza sotto il naso a firmare contratti miliardari si daranno una regolata ridimensionando i loro capricci". La giovane funzionaria dell'ufficio risorse artistiche della Rai accetta di bere un caffè al bar Vanni con la cronista di Tiscali.it ma è confusa, imbarazzata. Ha parlato di getto esibendo un disinvolto entusiasmo di cui si pente un attimo dopo. "Noi non possiamo comunicare nulla, ma abbiamo i contratti sotto mano e le fatture dei rimborsi spese" aggiunge "sarebbe fantastico renderli pubblici, la gente capirebbe che ci sono alcuni big che in questa azienda fanno da padroni".
Adesso che il cda ha dato mandato al direttore generale Antonio Campo Dall'Orto di applicare da aprile - cioè da dopodomani- il limite di stipendio per gli artisti ed i collaboratori di 240mila euro lordi annui, in viale Mazzini sta per scoppiare la furiosa reazione di chi, come Antonella Clerici o Fabio Fazio, ogni 12 mesi incassavano fino a ieri dal milione di euro in su. La tegola che è caduta in testa alla sezione "contratti" artistici e professionali (collaborazioni autonome a partiva IVA) é di quelle che lasciano un segno, almeno in termini di straordinario. Alle quattro del pomeriggio di venerdì, non c'è aria di sgombero, anzi, per la serata si prevedono riunioni di staff e analisi dettagliate con i pareri dell'ufficio legale (compresi i prestigiosi consulenti esterni). Annalisa L. telefona a casa per avvisare che tarderà. "Ci hanno convocato per una riunione d'emergenza" confida "I vertici stanno chiamando le star per rassicurarle ma gli agenti sono scatenati. Telefonano da stamattina per sapere che cosa fare con le fatture del prossimo mese, sono indiavolati. Minacciano di rescindere i contratti. Ma poi, chi di loro avrebbe il coraggio di farlo davvero?" .
Anche fuori dai cancelli Rai, la decisione del lifting a quota 240 Mila raccoglie consensi, addirittura applausi. Non solo dai giustizialisti, ma dalla gente comune che si ē radunata ai giardinetti a due passi da piazza Mazzini. Elio Lannutti, presidente Adusbef, uomo dalla parte degli ultimi da sempre, sostiene che in tempi di crisi i sacrifici devono farli tutti. Senza che esistano categorie protette. Concorda Rosario Trefiletti, numero uno della Federconsumatori che si batte danni per l'equitá nei contratti degli artisti. "La cosa curiosa, terribile ē che mentre alla "manovalanza" vengono tagliati i compensi già minimi del 10/15 per cento, alle star ē tutto concesso" annota una storica autrice di un programma pomeridiano quotidiano "Auto aziendale, abiti firmati in prestito d'uso ( che vengono puntualmente omaggiati ai conduttori ), truccatori personali pagati dalle singole produzioni per tenere contente le conduttrici malgrado la Rai abbia un ufficio trucco-parrucco di prim'ordine". "Dovrebbero tagliare gli stipendi non solo ai conduttori ma anche ai calciatori" taglia corto Marina Rolando, un'insegnante precaria che porta a spasso il cane nel verde davanti al palazzo della Rai "dicono che la Rai sarà svincolata dalla lottizzazione, ma poi guardiamo fa i volti famosi, non ce ne ē uno che non abbia un compagno importante oppure una raccomandazione politica. Ci sono "mogli di", fidanzate, perfino figli d'arte che per decoro dovrebbero fare autonomamente un passo indietro. Invece, ci basta accendere la TV e li troviamo tutti nel piccolo schermo a sgomitare per uno spazio in più. Vergognoso".
Potentati in disarmo
I 240mila euro sono davvero pochi. Si tratta di una cifra annua e lorda che è molto inferiore ai compensi che oggi incassano molte star del palinsesto della televisione di Stato. Tra gli artisti e i giornalisti coinvolti ci sono Fabio Fazio, Flavio Insinna, Antonella Clerici, Bruno Vespa, Massimo Giletti, Carlo Conti, Piero e Alberto Angela, Amadeus e Lucia Annunziata. Ma fra i Paperoni della Rai c'è anche Michele Guardí che, fra SIAE o compensi per i 3 programmi, é fra gli autori-registi più ricchi dell'azienda. Il modello Guardï é l'esempio lampante del carrozzone che si portano dietro le trasmissioni. C'è un uomo solo al comando che decide autori, conduttori, cast, ospiti, perfino figuranti ē ballerine di seconda o terza fila. Allora ci si chiede, Guardï ci sarà anche il prossimo anno? Lui ē sicuro di sí, perchē ē uno bravo e porta risultati, ma si accontenterà delle briciole rispetto ai maxi compensi del passato glorioso che fu? La decisione è stata presa, come atto cautelativo, in attesa dei pareri richiesti ai ministeri competenti che non sono ancora arrivati alla Rai, spiegano i legali della principale azienda editoriale italiana.
Viale Mazzini ha chiesto chiarimenti sia all'Economia - azionista unico delle tv pubblica, insieme alla Siae - sia allo Sviluppo Economico, che è il ministero vigilante. Ma una risposta definitiva, una interpretazione certa della norma non è mai arrivata. La norma sul tetto è stata introdotta a novembre, con la legge di riforma dell'editoria. Stabilisce che compensi di massimo 240 mila euro debbano essere pagati a "dipendenti, collaboratori, consulenti". La formulazione ha innescato nei consiglieri di amministrazione di Viale Mazzini il dubbio che andasse estesa anche agli artisti. Di qui la richiesta di chiarimenti ai ministeri, che non hanno ancora detto la loro. In assenza di una certezza giuridica, i consiglieri hanno temuto di dover pagare in prima persona i super compensi delle star in caso in cui la Corte dei Conti dovesse contestare la mancata applicazione del tetto agli artisti ed ai collaboratori. Da qui la drastica decisione che sta mettendo in subbuglio viale Mazzini accelerando, secondo quanto risulta a Tiscali.it, le trattative di alcuni big Rai pronti a passare da mesi alla concorrenza. Ma se le star miliardarie dovessero abbandonare il servizio pubblico come verrebbero "coperti" gli eventuali buchi nei palinsesti 2017/2018?
Conti a Mediaset, Clerici a Discovery
Il primo a passare in Mediaset, come si sussurra da mesi, dovrebbe essere Carlo Conti che andrebbe ad arricchire il "parco" del Biscione. Per Paolo Bonolis, in predicato di passare in Rai voluto personalmente da Campo dell'Orto, l'ipotesi di un trasferimento ē definitivamente accantonata. La Clerici, invece, sarebbe corteggiata da Discovery che la vorrebbe come volto di punta per il day time della prossima stagione (i soldi da quelle parti non mancano). Lucia Annunziata che pure ha subito detto si alla riduzione del compenso, potrebbe andare a Sky con un programma di politica mentre per Fabio Fazio la situazione pare più complessa: l'intenzione del conduttore, malgrado il lifting dello stipendio, sarebbe quella di restare in Rai almeno per il prossimo anno. Ma la reazione dei dipendenti del palazzo di viale Mazzini ē di segno opposto rispetto a quella del vertice. Se la presidente Monica Maggioni ha tentato di proteggere l'azienda finché possibile, da eventuali ricadute che l'applicazione immediata del limite retributivo avrebbe sulle star, nei corridoi del quarto e quinto piano pochi trattengono l'euforia. C'è Antonio R assunto dopo anni di precariato che spiega come finalmente "giustizia ē fatta". Capricciose, vezzeggiate, circondate da stuoli di assistenti, parrucchieri o sarte, i conduttori hanno fatto finora il bello ed il cattivo tempo portandosi a casa lauti assegni. "Molte volte, anche se figurano come autori, i conduttori non scrivono una riga e leggono tutto dal "gobbo" limitandosi a seguire in modo diligente il copione" racconta un'assistente ai programmi di Rai 1 "questo presunto mercato delle star poi ē inesistente. In realtà, molti occupano posizioni di potere derivanti da appoggi politici.
Scommettiamo che se decidono di andarsene dalla Rai rischiano di restare in panchina?". Ma quanto guadagnano davvero i vip della Rai? In testa alla hit c'è la Clerici che ha una esclusiva di 3 milioni di euro lordi (il contratto scade nel 2018), segue Flavio Insinna con 1 milione e 420mila euro annui o Lucia Annunziata che porta a casa un milione e 380mila euro fino al 2019. Per Piero Angela un milione e 800mila euro fino all'agosto prossimo. La tv logora chi (non) la fa.